Insegnanti/2. Il dramma dei numeri

Le informazioni disponibili, fornite dal Ministero agli Uffici scolastici regionali e alle università, dicono che il fabbisogno di insegnanti per i prossimi tre anni (2012-2013, 2013-2014 e 2014-2015) è assai limitato, e per alcune classi di concorso addirittura nullo, come nel caso di Lettere nella scuola secondaria di primo grado. Zero posti in tre anni.

Poche centinaia di posti sono previsti per Matematica e Scienze, Tecnologia e Lingua Spagnola (in tutto 1370 posti nel 2012-2013, 1864 nel 2013-2014 e 2126 nel 2014-2015, di cui 1286 per Matematica e Scienze). Conseguenza, sembra di capire, del fatto che il calcolo del fabbisogno viene fatto tenendo conto delle graduatorie ad esaurimento. Qualche possibilità in più per il sostegno (rispettivamente 2150, 2186 e 2332 posti nei tre anni).

Non va molto meglio per la scuola dell’infanzia e primaria, dove le cifre nel triennio considerato risultano le seguenti: 1039, 1356 e 2562 per posti normali e 838, 894 e 912 per il sostegno.

Per la secondaria superiore si conosce solo il totale dei posti disponibili nel triennio: 886, 1217 e 2258 (e 1580, 1841 e 1951 per il sostegno), ma si sa che per alcune classi di concorso, come quelle del gruppo letterario, ci sono non poche regioni con disponibilità zero.

Questi numeri bassi, soprattutto per alcune classi di concorso e alcune regioni, fanno prevedere anche difficoltà per l’organizzazione dei corsi universitari, che rischiano di avere pochi iscritti a costi elevati. Ne vale la pena? Intanto l’appello degli studenti del CLDS (Coordinamento Liste per il Diritto allo Studio) ad eliminare il numero programmato trova consensi importanti: per esempio quello del professore Elio Franzini, dell’Università statale di Milano, membro della Commissione ministeriale, presieduta da Giorgio Israel, che ha predisposto il Regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti.