Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Insegna ai tuoi alunni a distinguere i ‘tempi’ della storia

di Martina Bocchi

A differenza di quanto avviene per altre discipline, nella ricerca storica e nella storiografia il tempo non ha mai un valore assoluto, ma è sempre un tempo datato, che si colloca sulla freccia del tempo.

A volte succede che gli studenti lamentino poco interesse per lo studio della storia, reputando questa disciplina una mera elencazione di date, nomi, eventi. Per questo è necessario, fin dal primo anno di scuola media, far comprendere loro come si compone la struttura della narrazione storica, che non è fatta solo di nozioni, ma anche di contestualizzazioni, spiegazioni e generalizzazioni.

Il laboratorio propone un primo approccio all’analisi del racconto storico e guida al riconoscimento dei suoi elementi costitutivi, con l’obiettivo di promuovere uno studio più consapevole, che non si riduca ad uno sterile sforzo mnemonico.

Nel racconto storico, dunque, abbiamo sempre a che fare con due tipi di tempo: quello datato semplicemente (es. l’anno in cui scoppiò la rivoluzione francese) e quello della durata (l’epoca in cui essa è avvenuta)

La classe, con l’aiuto di esempi portati dall’insegnante, analizza passi e paragrafi del libro di testo e apprende che la distinzione tra queste due entità temporali corrisponde, parallelamente, a due generi fondamentali di racconto storico: il racconto diacronico e il racconto sincronico.

Gli studenti, suddivisi in gruppi eterogenei, mettono in campo le competenze acquisite scrivendo alcune pagine di storia medioevale secondo il modello del racconto diacronico e del racconto strutturale.

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