Indicazioni Nazionali o Programmi ministeriali?

Tra anticipazioni, dichiarazioni e voci ufficiose, si fa sempre più concreta la previsione che le nuove Indicazioni nazionali per il primo ciclo e per la scuola dell’infanzia – da quanto si sa, attualmente in fase di avanzata definizione – volute con molta determinazione dal ministro Giuseppe Valditara, si caratterizzeranno non tanto per le finalità generali, per i traguardi per lo sviluppo di competenze e per gli obiettivi di apprendimento, quanto soprattutto per i contenuti. Prescrittivi.

Va sottolineato che si tratta al momento di ipotesi, solo quando sarà reso pubblico il testo si potranno tracciare conclusioni. Ma se i contenuti dovessero effettivamente costituire il nucleo portante e vincolante delle nuove Indicazioni Nazionali, queste rimarrebbero tali soltanto nominalmente, perché nella sostanza equivarrebbero a Programmi ministeriali.

Si tratterebbe di una rivoluzione vera e propria, perché (ri)porterebbe la competenza generale di definizione a livello nazionale, come è avvenuto per mezzo secolo di scuola repubblicana, prima dell’avvento dell’autonomia scolastica nel duemila.

Se ne parlerà in un importante convegno venerdì 14 marzo a Firenze, promosso da Tuttoscuola in occasione dei 50 anni della nostra testata, dal titolo: Dai programmi alle Indicazioni. Dalle Indicazioni ai Programmi? Interverranno Carmela Palumbo, Capo Dipartimento MIM, Damiano Previtali, Presidente del CSPI, Italo Fiorin, Coordinatore della Commissione nazionale sulle Indicazioni nazionali per il primo ciclo del 2012 e Giovanni Vinciguerra, direttore di Tuttoscuola. L’incontro si svolgerà all’interno di Didacta e ci si può iscrivere da qui (ultimi posti disponibili).

Se effettivamente la revisione delle Indicazioni Nazionali dovesse portare a questi risultati, vi potrebbero essere conseguenze significative almeno su tre ambiti: le disposizioni normative, gli insegnanti, i libri di testo.

Cominciamo dai libri di testo, perché la loro predisposizione richiederà comunque molto tempo per consentire agli autori di familiarizzare con gli effetti conseguenti alla revisione radicale delle nuove Indicazioni, prima di procedere ad individuare i contenuti.

Dovrà essere una vera e propria corsa contro il tempo, in quanto i nuovi libri di testo, sia per tutte le classi di primaria che per le classi della secondaria di I grado, dovranno essere pronti tra un anno per consentirne l’adozione entro la fine di maggio 2026, in quanto l’entrata in vigore delle nuove Indicazioni Nazionali (o Programmi ministeriali?) è prevista, salvo ripensamenti, a decorrere dall’anno scolastico 2026-27.

Per approfondimenti:

Convegno 14 marzo ore 12:30, Firenze Didacta: 50 anni di Tuttoscuola. Dai programmi alle Indicazioni. Dalle Indicazioni ai Programmi? Come è cambiata la didattica in mezzo secolo e come cambierà

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