Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Indagini internazionali/2. Per l’Italia bene matematica, meno scienze

Per quanto riguarda l’Italia, i dati Pirls e Timss offrono indicazioni contrastanti, alcune di segno positivo, altre meno.

Ferma restando in Pirls (IV primaria) la tradizionale buona posizione della scuola italiana in comprensione della lettura (buona, ma meno che in passato), la novità più rilevante, e positiva, è costituita dal netto miglioramento registrato dagli studenti italiani nella prova di matematica Timss dell’ottavo anno, corrispondente alla terza media: dal 2007 al 2011 il punteggio medio è migliorato di 18 punti, portandosi a ridosso della media internazionale di 500, anche se resta molto lontano dal gruppo dei Paesi dell’estremo Oriente che guidano la classifica, dalla Corea del sud al Giappone, e a quello della Federazione russa, in forte progresso. Ma è migliore, ad esempio, di quello della Svezia e della Norvegia.

Anche in scienze la posizione dell’Italia migliora all’ottavo anno, ma assai meno che in matematica, a causa di un certo calo delle prestazioni della componente femminile del campione (che si nota peraltro anche in matematica: è uno dei dati emersi in Timss).

Da notare, comunque, che a questa tornata delle indagini Timss (ottavo anno) non hanno partecipato Paesi europei importanti come la Francia, la Germania e la Spagna. Il che fa mancare all’Italia significativi punti di riferimento e confronto con Paesi di dimensioni e importanza paragonabili al nostro. E’ un limite delle indagini IEA, dovuto al carattere volontario della partecipazione dei diversi Stati alle ricerche. Partecipazione che nel caso del Pisa è invece obbligatoria, almeno per i Paesi membri dell’Ocse.

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