Incontro Ministro – Sindacati, Uil Scuola: ‘Provvedimento specifico per la scuola. Nessuna comunicazione su misure per il rientro: sgarbo istituzionale’

Un provvedimento specifico per la scuola“. E’ questa la richiesta centrale che la Uil Scuola ha posto durante l’incontro dello scorso 4 gennaio tra i sindacati della scuola e il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. “Serve un provvedimento strategico sulla scuola, anche al fine di rifinanziare il contratto oltre che risolvere la questione centrale del precariato e la situazione di sfruttamento lavorativo dei Dsga facenti funzione“, ha affermato Pino Turi nel corso del suo intervento.

Veti politici incrociati impediscono di trovare soluzioni per superare vincoli e individuare scelte normative per il personale della scuola – ha osservato Turi – bisogna smettere di dividere le persone e iniziare ad agire per superare le emergenze e guardare al rilancio della scuola statale e costituzionale del Paese. Un vero e proprio argine alle derive autoritarie e di discriminazione sociale a cui gli scioperi del 10 e del 16 dicembre hanno richiesto un ripensamento delle politiche tuttora in atto“.

Basta con la confusione dei ruoli, ognuno faccia il suo se lo sa fare. Bisogna cominciare a definire che cosa è attività amministrativa, che cosa è decisione politica, che cosa è azione sindacale. Se si confondono i piani si perdono obiettivi e nessuno ha responsabilità, ma con ripercussioni negative sui lavoratori e sulle persone più deboli. I tavoli sono uno strumento per realizzare obiettivi non sono un fine – ha commentato Turi riguardo le prossime azioni dopo l’approvazione della manovra -. Non siamo disposti ad accordi al ribasso, magari per tutelare una sorta di continuità di governo. Siamo pronti a confrontarci sui temi più urgenti in un disegno specifico per la scuola, ma con obiettivi chiari e condivisi“.

Resta ancora senza data l’atto di indirizzo per il rinnovo contrattale della scuola e dell’Area V che – ha affermato Turi – dovrà rispondere a quel progetto complessivo che abbiamo rivendicato e che vogliamo condividere con le forze politiche, supportare il ministro che dovrebbe poterlo realizzare. Nulla è stato detto – invece – in merito alle misure che saranno prese in Consiglio dei Ministri per il rientro a scuola il 10 gennaio. Un silenzio, dopo il vertice di Palazzo Chigi sul tema (ragione per la quale la riunione è stata spostata di un’ora e mezza) che i sindacati non attendevano, giudicato uno sgarbo istituzionale. Su questo tema – ha detto Turi – il ruolo del sindacato è di tutela della salute dei lavoratori e della comunità scolastica. Nessun dato ufficiale è stato diffuso sui contagi a scuola e sul tracciamento. L’accordo firmato (su distanziamento, aereazione, tracciamento, presidi sanitari) è rimasto sostanzialmente inattuato“.

Bisogna tornare a pensare alle persone. Dobbiamo ricordare – ha detto Turi – contestualmente alla messa in sicurezza della scuola, anche la condizione dei tanti lavoratori fragili che non ricadono nelle condizioni di tutela normativa, non hanno scelta e stanno pagando già un prezzo in termini di riduzione dello stipendio. Noi le domande le abbiamo poste, insieme con proposte concrete, ciò che mancano sono le risposte“.

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