
Incendio al Liceo Gullace: fine dell’occupazione e indagini in corso

Nella notte tra il 16 e il 17 ottobre, un incendio ha colpito la sede succursale del Liceo Gullace, situata in via Deportati del Quadraro a Roma, occupata dagli studenti da lunedì 14 ottobre. Le fiamme si sono sviluppate in un piccolo magazzino adiacente alla palestra, intorno alla mezzanotte, rendendo l’intero edificio inagibile, come confermato dalla polizia. Non ci sono stati feriti, ma il rogo ha causato gravi danni e l’evacuazione immediata della struttura.
Poche ore prima dell’incendio, il collettivo studentesco responsabile dell’occupazione aveva annunciato, tramite una storia Instagram successivamente rimossa, la decisione di porre fine alla protesta. Il gruppo ha spiegato che la decisione è stata presa dopo una “crisi interna” causata dall’ingresso di persone esterne non autorizzate, che hanno vandalizzato la scuola. Questi individui, secondo quanto riferito dagli studenti, sarebbero entrati attraverso la palestra, danneggiando aule e gettando documenti. La dirigente scolastica, Alessandra Silvestri, aveva già presentato denuncia alle autorità, richiedendo lo sgombero immediato della scuola.
Gli studenti del collettivo hanno lasciato l’edificio, ma successivamente un altro gruppo, non affiliato a loro, è rientrato nella scuola e poche ore dopo si è verificato l’incendio. I vigili del fuoco sono intervenuti rapidamente, ma le cause del rogo rimangono ancora sconosciute.
L’Ufficio scolastico regionale (Usr) per il Lazio ha espresso profonda preoccupazione per quanto accaduto, definendo l’occupazione un atto illegale che ha portato a gravi danni alla scuola. Il direttore generale, Anna Paola Sabatini, ha assicurato che sono in corso indagini approfondite per identificare i responsabili degli atti vandalici, e ha ribadito che tali comportamenti mettono a rischio non solo la sicurezza degli edifici scolastici, ma anche il diritto all’istruzione di centinaia di studenti.
L’Usr, inoltre, sta coordinando il trasferimento delle classi coinvolte in altre strutture scolastiche della zona, garantendo che verranno prese misure straordinarie per non interrompere la continuità didattica per le 65 classi interessate. “L’occupazione, motivata dai disagi legati ai lavori di ristrutturazione, ha creato un danno paradossale: invece di migliorare la situazione, ha finito per aggravare i problemi”, ha dichiarato Sabatini.
“L’incendio delle aule del Liceo Gullace di Roma è l’ennesima conferma della pericolosità rappresentata dalle occupazioni delle scuole, trito, stanco rito particolarmente romano – hanno dichiarato in una nota Cristina Costarelli (Anp Lazio) e Mario Rusconi (Anp Roma) -. Da anni affermiamo che interrompere un servizio pubblico come la scuola, occupare e devastare i locali, le attrezzature, gli impianti significa ledere il diritto allo studio della gran parte degli studenti: ricordiamo che le occupazioni avvengono su impulso di esigue minoranze interne ed esterne alle scuole e non coinvolgono il corpo vivo delle scuole, cioè la maggioranza degli studenti. Inoltre negli ultimi anni, nella sola città di Roma, la quantificazione dei danni apportati agli istituti scolastici supera diverse centinaia di euro, tutto puntualmente e purtroppo a carico della comunità cittadina. Da anni, come Anp, chiediamo che le forze dell’ordine intervengano con lo scopo di identificare gli occupanti al solo fine di poter ‘presentare il conto’ degli eventuali danni a chi li ha procurati. Respingiamo la inaccettabile giustificazione, da alcuni spesso presentata, che attribuisce i danni ad “esterni” non meglio identificati. Quando si determina una situazione di diffusa illegalità, si causano le condizioni per cui diviene impossibile capire, tantomeno giustificare, ‘chi ha fatto cosa’. Esprimiamo la nostra solidarietà alle famiglie degli studenti, agli studenti, ai docenti, al dirigente e a tutto il personale del Liceo Gullace”.
L’occupazione del liceo Gullace era scaturita dai malumori per le condizioni della sede principale della scuola, situata in piazza dei Cavalieri del Lavoro, attualmente interessata da lavori di ristrutturazione. Gli studenti avevano lamentato problemi legati alla presenza di polveri e rumori, denunciati anche alla Asl. In seguito, lo spostamento delle classi nella succursale di via Deportati del Quadraro, dove le lezioni erano organizzate su due turni giornalieri, ha ulteriormente alimentato il malcontento. Gli studenti, infatti, si sono detti insoddisfatti degli orari scolastici prolungati fino alle 18:15, che avrebbero reso difficoltoso lo svolgimento delle attività extrascolastiche e il ritorno a casa con i mezzi pubblici.
Nonostante un accordo con il Municipio VII e la Città metropolitana, che prevedeva lo spostamento delle classi entro metà novembre in altre strutture vicine, come le scuole Rossini e Cecilio Secondo, una parte degli studenti ha scelto comunque di procedere con l’occupazione, culminata poi con gli eventi degli ultimi giorni.
Le autorità restano impegnate a ripristinare la normalità scolastica e ad assicurare che episodi simili non si ripetano, mentre le indagini sull’incendio sono ancora in corso.
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