In Trentino tre scuole certificate contro bullismo e cyberbullismo

In Italia un ragazzo su due è vittima di bullismo o cyberbullismo, specie se ha tra gli 11 e i 17 anni, l’età considerata più a rischio. Molte di queste aggressioni fisiche o verbali avvengono a scuola, o nel tragitto per raggiungerla. Per questo motivo il progetto etika ha deciso di finanziare tre percorsi di certificazione in altrettante scuole trentine: le medie Manzoni di Trentol’Istituto alberghiero di Levico e le medie Negrelli di Rovereto. Scuole che sono state tra le prime in Italia ad ottenere questo riconoscimento.

“Con i social il fenomeno del bullismo è diventato ancora più subdolo – ha commentato a giornaletrentino.it il presidente della Cooperazione Trentina Roberto Simoni – e va combattuto con tutti gli strumenti perché rischia di compromettere ragazzi e ragazze in una fase delicata della loro vita. Spero che questo progetto pilota possa essere ampliato ad altri istituti scolastici per fare fronte comune e diffondere una cultura della prevenzione”.

Il percorso individuato consente di prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo attraverso la progettazione e l’utilizzo di un sistema certificato di gestione del problema.  Il lavoro che ha portato le tre scuole alla certificazione consiste in un percorso di dialogo tra studenti e insegnanti, e nell’elaborazione di un sistema di gestione oggetto di esame da parte dei certificatori che hanno potuto accertare il successo degli sforzi messi in campo dalle scuole per raggiungere gli standard fissati dalle linee guida Uni/Pdr 42:2018 sulla prevenzione e contrasto del bullismo relative alla gestione per le organizzazioni rivolte ad utenti minorenni. 

“La certificazione è stata un’opportunità molto importante – ha detto Daniela Depentori, dirigente delle Negrelli di Rovereto – perché ci ha consentito di mettere a punto delle procedure per seguire dall’interno dei nostri istituti i problemi di bullismo e cyberbullismo. Abbiamo creato una commissione antibullismo con docenti, genitori, ragazzi e psicologo, perché per affrontare questi problemi serve la cooperazione di tutte le figure presenti all’interno della scuola”.

“Quest’esperienza – ha aggiunto Paola Pasqualin, dirigente delle Manzoni di Trento – ha rafforzato l’alleanza già presente con il mondo cooperativo, con l’obiettivo condiviso di costruire una comunità educante. Il senso dell’esperienza è stato riflettere con uno sguardo esterno su cosa succede a scuola e decidere una serie di azioni per costruire un ambiente sempre più di benessere. Non è che non ci saranno più i bulli ma ora abbiamo più strumenti per far fronte alle situazioni”. Come rappresentante della cabina di regia che si occupa di bullismo all’interno delle scuole, Pasqualin ha annunciato che è stata avviata una riflessione per portare il sistema ad una adesione totale.

“Abbiamo aderito con entusiasmo – ha raccontato Federico Samadem, dirigente dell’Alberghiero di Levico – perché la scuola ha necessità di darsi un metodo nel gestire i tanti punti interrogativi che gli adolescenti portano con sé e riversano nelle dinamiche scolastiche. Questo progetto parte da una visione circolare anche dell’economia, dove un soggetto for profit semina valore che poi diventa patrimonio comunitario”.