
In quali territori la dispersione è più accentuata?
Rispetto alla media nazionale del 27% di dispersione registrata al termine di questo ultimo quinquennio negli istituti statali di istruzione secondaria di II grado, vi sono notevoli scostamenti tra le regioni o le aree territoriali.
Può stupire, ad esempio, il fatto che dopo le Isole (tasso medio di dispersione 35,4%) sia il Nord Ovest con un tasso del 29,1% ad avere la situazione più precaria.
Tra le regioni con situazioni virtuose è l’Umbria con un tasso di dispersione del 18,2% ad avere la situazione migliore, seguita da Marche, Friuli VG e Molise con il 21,1%: piccolo è bello.
La situazione peggiore è quella della Sardegna (36,2%), seguita dalla Sicilia (35,2%). La Campania segue in questa non invidiabile graduatoria con un tasso di dispersione del 31,6%.
Le regioni del Nord Ovest, in una situazione piuttosto omogenea, sono tutte sopra quella media nazionale, con la Lombardia che sfiora il 30%. La media dell’area è del 29,1% con oltre 39mila studenti dispersi nel corso del quinquennio.
Nel Nord Est la situazione è buona, come peraltro è quasi sempre avvenuto, e conferma, pur nella positività complessiva, una marcata differenza tra i territori. La media dell’area è del 24,5% con quasi 23mila studenti dispersi nel corso del quinquennio 2009-10/2013-14.
Non è molto omogenea la situazione territoriale del Centro con tre regioni, Umbria, Marche e Lazio, ampiamente sotto la media nazionale e l’altra, la Toscana, sopra il 27%.
La media dell’area è del 24,8% con oltre 28mila studenti dispersi nel corso del quinquennio.
È complessivamente buona la situazione delle regioni del Sud, dove ben cinque regioni su sei (l’eccezione riguarda la Campania) si posizionano sotto la media nazionale del 27%.
Complessivamente l’area, con una dispersione di 47.674 studenti nel quinquennio, fa registrare un tasso medio di dispersione del 27,5%.
Le Isole, rispetto a tutte le altre aree del Paese, costituiscono il ‘ventre molle’ della situazione sugli studenti dispersi. Da sempre. Complessivamente l’area, con una dispersione di quasi 29mila unità, fa registrare un tasso del 35,4%.
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