In arrivo la nuova edizione di Eduscopio

La Fondazione Giovanni Agnelli (FGA) propone una nuova edizione di Eduscopio.it, il portale online lanciato nel 2014 dalla Fondazione torinese, diretta dal 2008 da Andrea Gavosto. Da giovedì 11 novembre sarà disponibile l’edizione 2021 del portale, ad accesso gratuito, contenente i dati aggiornati su come le scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma. In entrambi i casi i dati riguardano tutte le scuole italiane, con l’esclusione di Bolzano e Aosta.

Per l’edizione di quest’anno, si legge nel comunicato della FGA, sono stati analizzati i dati di 1.267.000 diplomati italiani di 7.500 scuole in tre successivi anni scolastici (2015/2016, 2016/2017, 2017/2018), e sulla base di questi dati Eduscopio propone alcune semplici informazioni utili a far comprendere se la scuola superiore dove questi studenti hanno preso la maturità ha svolto un buon lavoro.

Dalla sua nascita a oggi sono stati circa 2,1 milioni gli utenti unici che hanno visitato il portale e oltre 10,1 milioni le pagine consultate, numeri che secondo la FGA testimoniano la grande domanda di informazione e trasparenza da parte delle famiglie sulla qualità delle scuole secondarie di II grado, e che confermano l’utilità dello strumento.

Per avere un suggerimento su quale potrebbe essere la scuola più corrispondente alle proprie aspettative e inclinazioni, allo studente di terza media, insieme ai suoi genitori, basterà indicare sul portale in quale comune italiano risiede, e quale indirizzo vuole scegliere alle superiori. Con pochi passaggi gli sarà data la possibilità di confrontare gli esiti delle scuole che si trovano nella sua zona e che offrono quel percorso di studi.

Eduscopio è una risorsa utile anche per i docenti e i presidi delle singole scuole, perché offre dati e informazioni su che cosa hanno fatto i loro diplomati dopo la maturità: per esempio quale è la media dei voti presi all’università dagli studenti diplomatisi negli anni precedenti.

Sull’utilità di questo strumento non mancano peraltro le polemiche. La Flc Cgil, per esempio, ha  chiesto l’intervento del Ministero invitato a bloccare questa e altre “operazione di mercato” del genere che “non aiutano a scegliere i percorsi scolastici per la validità culturale che possono avere, bensì instaurano una competizione fra alunni, docenti, scuole che non solo si presta alla strumentalizzazione dei media (tutti i giornali poi parlano di “classifiche” e “pagelle”), ma fornisce un disservizio alla comunità educante, impegnata alla costruzione di persone e non di numeri”.

Sarebbe interessante chiedere ai genitori e ai loro figli cosa ne pensano. Premesso che chi non è interessato o non crede nello strumento non è certo obbligato a consultarlo, chissà quanti preferirebbero invece restare totalmente privi di informazioni e scarsamente orientati di fronte a una scelta così importante come quella del percorso di studi post terza media, essendo costretti ad affidarsi quasi solo al passaparola.

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