In arrivo anche la valutazione dei dirigenti scolastici

A partire da settembre dovrebbe prendere il via, dopo quindici anni di sperimentazioni e tergiversazioni, la valutazione dei dirigenti scolastici. Il condizionale è d’obbligo in una materia che ha visto finora numerosi rinvii e l’affossamento nel 2006 di un progetto, denominato Sivadis (Sistema di valutazione dei dirigenti scolastici), definito dopo tre anni di lavoro in tutti i particolari, anche con l’apporto dei sindacati, e pronto per essere reso operativo.

L’annuncio è stato dato dal ministro Stefania Giannini ai sindacati in un incontro, svoltosi lo scorso 6 maggio, durante il quale è stata illustrata l’apposita direttiva predisposta dal Miur, che sarà firmata a breve dopo il vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

La valutazione sarà strettamente connessa all’incarico triennale del dirigente. Nel contratto, che sarà sottoscritto ad agosto, saranno indicati gli obiettivi di miglioramento, che saranno di tre tipi: obiettivi generali individuati dal Ministero, obiettivi legati alle specificità del territorio individuati dagli USR e obiettivi specifici sulla scuola che deriveranno dal RAV (Rapporto di autovalutazione) dell’istituto che il dirigente dovrà guidare.

Un nucleo di esperti, composto da membri anche non appartenenti all’amministrazione scolastica (come previsto dal decreto legislativo 165 del 2001), affiancherà il direttore dell’USR che provvederà annualmente alla valutazione dei dirigenti, dal cui esito dipenderà la consistenza della ‘retribuzione di risultato’ dei dirigenti. In caso di valutazione negativa per mancato raggiungimento degli obiettivi il dirigente sarà sostenuto dall’Usr nella definizione di un piano di miglioramento del proprio lavoro. Il mancato rinnovo del contratto presso la scuola affidata al dirigente sarà previsto solo in caso di responsabilità dirigenziali gravi.

I dettagli della procedura valutativa saranno contenuti in apposite Linee guida che saranno presentate ai sindacati dell’area V nei prossimi giorni. A quanto si apprende da fonti sindacali la retribuzione di risultato sarà definita dalla contrattazione integrativa regionale e dovrebbe essere previsto, scrive l’ANP, un “ampio coinvolgimento del personale dirigenziale attraverso un’attività autovalutativa”.

Per esprimere un giudizio più completo sull’adeguatezza e sull’efficacia delle misure in cantiere occorrerà attendere le annunciate Linee guida e gli ulteriori sviluppi del confronto tra governo e sindacati.