Imparare l’inglese: sì, ma con la certificazione. Ecco come ottenerla

Noio volevan savoir…“, dicevano Totò e Peppino rivolgendosi al vigile milanese. Da quell’Italia in bianco e nero sono passati quasi settant’anni, e certamente la situazione nel nostro paese è cambiata decisamente in meglio. Lo stesso però rimangono sacche d’ignoranza croniche, riguardo alla conoscenza delle lingue straniere, che vale la pena di riempire al più presto. Un discorso che riguarda le istituzioni, ma che da genitori, nel nostro piccolo, possiamo cominciare a colmare fin da subito, quando i nostri figli sono piccoli o al più dei ragazzi. Per cui sotto con corsi di lingua e soggiorni all’estero il prima possibile, soprattutto con l’inglese, un passpartout che apre ogni porta.

Benissimo, ma poi? Come si fa a ottenere un pezzo di carta che certifichi la conoscenza dell’inglese a questo o a quel livello? Le certificazioni che attestano ufficialmente il livello del ragazzo sono modulate in base al Quadro Comune di Riferimento Europeo per la conoscenza delle lingue (QCER), misurate in base a una prova di conoscenza, un esame insomma. Le abilità che corrispondono ai diversi livelli di apprendimento per l’inglese sono articolate in sei livelli, da quello base (A1) al più alto (C2), passando per A2, B1, B2, C1. In aggiunta ci sono tre livelli intermedi (A2+, B1+, B2+).

Quanto all’esame, questo si svolge nella stessa data, con la stessa prova, in tutto il mondo. Ci si iscrive, si prenota la data e l’esame, si sostiene la prova che poi viene inviata a Cambridge da un ente certificatore, corretta e restituita. L’esame consiste in quattro passaggi: ascolto, lettura e comprensione di un testo, composizione scritta ed espressione orale. Il costo dell’esame varia dai 100 ai 200 euro. A parte ovviamente si pagano i corsi di preparazione che le varie scuole offrono.