Immissioni in ruolo: come spartire il magro bottino

Sono 15 mila i posti destinati alle immissioni in ruolo nella scuola e sono centinaia di migliaia i precari in graduatoria che attendono il posto fisso.
Saranno inevitabilmente più i delusi dei premiati. Ma, mentre per chi è nelle posizioni medio basse di graduatoria, la rassegnazione è scontata, per chi invece si trova in pole position le decisioni che stanno per essere adottate tra Miur e sindacati diventano decisive.
I 15 mila posti come saranno ripartiti? Quanti ai docenti e quanti al personale Ata?
Le ultime ipotesi raccolte dopo l’incontro tra sindacati e ministero parlano di 12.500 posti per i docenti e 2.500 per gli Ata.
Ma, se saranno 12.500, quanti ne andranno ai diversi settori della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria di I e di II grado? Quali settori disciplinari saranno privilegiati? E, dopo, come saranno distribuiti quei posti tra i diversi territori regionali?
Il bottino è piuttosto magro e, per i precari di lungo corso iscritti nelle graduatorie permanenti, lo è ancor di più perché quegli ipotetici 12.500 posti sono da ripartire per metà tra gli iscritti nelle graduatorie permanenti e per la seconda metà tra gli iscritti delle graduatorie di merito degli ultimi concorsi.