Il tempo di emanazione degli atti non è una variabile indifferente

Il caso, quasi banale, del decreto interministeriale per l’ingresso gratuito degli insegnanti nei musei, che l’Uil-scuola sta denunciando per il ritardo di emanazione è emblematico di un modo di procedere della burocrazia difficile da capire.

A settembre il ministro Carrozza nel suo decreto legge sull’Istruzione che riparte prevede la gratuità di accesso gratuito nei musei, strappando 10 milioni di copertura per l’esercizio 2014. È il 12 settembre e il decreto va varato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.

L’8 novembre 2014 c’è la conversione in legge del decreto 104, dall’11 novembre la sua entrata in vigore. Il decreto interministeriale avrebbe dovuto essere emanato entro il 10 gennaio 2014 (termine massimo che avrebbe potuto anche essere anticipato).

Da una burocrazia efficiente ti saresti aspettato che i due mesi di vita del decreto legge e i due mesi successivi sarebbero bastati a predisporre il decreto applicativo. Invece…

Tutto avrebbe potuto essere pronto già con l’inizio del 2014 per sviluppare immediatamente le potenzialità e le finalità della legge.

Se quell’atteso decreto dovesse vedere la luce adesso, crisi politica permettendo, arriverà agli interessati nelle scuole a fine febbraio. C’è però da dubitarne. Se poi, come è di rito, dovrà essere accompagnato anche da una circolare esplicativa, se ne parlerà più in là, a marzo e forse dopo.

E l’obiettivo politico-culturale del ministro Carrozza sarà in parte vanificato.

Per fortuna la gratuità dell’ingresso ai musei non è un tema prioritario della scuola italiana. Ma ce ne sono altri più importanti, come, ad esempio, le disposizioni per la mobilità annuale del personale scolastico. Dipendono dalla contrattazione integrativa che sindacati e Miur definiscono ogni anno, cominciando il confronto ai primi di settembre. Da quella contrattazione dipendono i successivi tempi dei trasferimenti, condizione prima per l’inizio regolare dell’anno scolastico.

Da anni l’inizio dell’anno scolastico non è regolare: dipende forse dal fatto che l’ordinanza ministeriale sui trasferimenti, sostanzialmente identica negli ultimi anni, viene emanata a marzo, circa sei mesi dopo l’avvio del confronto con i sindacati?

Per gli atti amministrativi il tempo non è mai una variabile indifferente.