Il PD prende posizione contro le sanzioni disciplinari per i docenti

Quasi un anno fa il decreto legislativo 150/2009 ha introdotto nuove regole per le sanzioni disciplinari anche per i docenti, unica categoria pubblica priva da anni di una regolamentazione in materia (da anni il CCNL aveva già introdotto nuove regole per il personale Ata).

Sono stati fissate anche regole precise per la procedura da seguire, ma, a distanza di diversi mesi, la Uil-scuola ha rilevato possibili discrasie per la mancata precisazione delle competenze che il CNPI ha sempre avuto in materia. Per questo ha chiesto chiarimenti al Miur.

Partendo da questa richiesta, la responsabile scuola del PD, Francesca Puglisi, ha dichiarato che tutto ciò “mina alla base la libertà di insegnamento”.

“L’autonomia del sistema scolastico nazionale e la libertà di insegnamento – ha detto la Puglisi – sono principi garantiti dalla nostra Costituzione. È per questo che organismi democratici e indipendenti come il Consiglio nazionale della pubblica istruzione sono necessari. Lasciare i poteri di sanzione nelle esclusive mani di dirigenti scolastici e degli Uffici Scolastici provinciali, senza alcun organo indipendente capace di esprimere un parere sulle controversie disciplinari, mina alla base la libertà di insegnamento”.

“Questo Governo illiberale – ha tuonato la responsabile scuola del PD – stringe le maglie del sistema sanzionatorio degli insegnanti per imbavagliarli.”

Cosa fare? Per la Puglisi “è ora che le coscienze libere di questo Paese alzino la  propria voce per difendere la scuola della Costituzione, fondamentale istituzione democratica del nostro paese”.

Forse la Uil-scuola, quando ha chiesto chiarimenti al ministro sul ruolo del Cnpi per le sanzioni disciplinari per i docenti, non immaginava di suscitare reazioni di tanta portata.