Il MIUR cambia faccia. Nessun terremoto in vista, forse

La Corte dei Conti ha dato via libera e la Gazzetta Ufficiale n. 270 del 20 novembre 2003 ha pubblicato il Regolamento per la ristrutturazione del MIUR.
Un regolamento atteso da almeno un anno, da quando al MIUR è stato applicato lo spoils system con la revoca dell’incarico a 13 direttori generali e capi dipartimento.
All’inizio di ottobre intanto sono scaduti anche gli incarichi di studio conferiti ai direttori generali dopo la rimozione dall’incarico avvenuto un anno fa. Cinque hanno preferito la strada del pensionamento anticipato, uno è a disposizione del MIUR e attende di essere “sistemato”, due sono stati restituiti all’amministrazione di provenienza, tre sono stati retrocessi ad un incarico di dirigenza non generale.
Come si ricorderà, gli incarichi dei direttori generali delle strutture centrali, in scadenza ai primi del 2003, erano stati disposti per il tempo strettamente necessario, in attesa del Regolamento di riorganizzazione che non aveva ottenuto la registrazione della Corte.
Quegli incarichi sono in scadenza il 6 dicembre prossimo e lo stesso dovrebbe valere anche per i direttori generali regionali. Ma se ai più alti livelli dirigenziali le conferme sembrano quasi scontate, non sarà certamente così per la dirigenza di secondo livello, perché il regolamento comporterà la ristrutturazione di moltissimi uffici che dovranno riorganizzarsi su competenze diverse e la contrazione dei posti di secondo. Il terremoto lì è probabile.
Ma al di là dei nomi, come cambia la struttura del MIUR? Il regolamento (dpr 11 agosto 2003, n. 319) prevede tre dipartimenti: uno che raccoglie, come direzioni generali, i servizi per l’istruzione e l’università (studi e programmazioni, politica finanziaria e bilancio, risorse umane e affari generali, comunicazione, sistemi informativi); un secondo, specifico per l’istruzione, che coordina 5 direzioni generali (ordinamenti scolastici, lo studente, istruzione post-secondaria, personale della scuola, affari internazionali); un terzo dipartimento per l’università.