Il ministro ‘cacciavite’/2. Tempi lunghi per le revisioni più importanti

La legge n. 53/2003 (riforma Moratti) prevede che i decreti legislativi di attuazione della stessa legge possano essere rivisti entro i 18 mesi successivi alla loro entrata in vigore (analoghe misure di correzione in progress erano contenute anche nella legge n. 30/2000, riforma Berlinguer).
Il ministro Fioroni ha così l’opportunità di effettuare una serie di modifiche, anche rilevanti, ai sei decreti legislativi emanati dalla Moratti. Per alcuni – quelli che sono ancora entro i termini dei diciotto mesi successivi all’entrata in vigore – ci sarebbe un sia pure ristretto margine di tempo per fare le modifiche (i decreti lgs 76/2005, sul diritto-dovere, e 77/2005, sull’alternanza scuola lavoro, hanno la data limite del novembre 2006; il 226/2005, sul secondo ciclo, e il 227/2005, sulla formazione iniziale e il reclutamento degli insegnanti, quella del maggio 2007). Per altri due (il 59/2004 sul primo ciclo e il 286/2004 sulla valutazione) i termini per la revisione sono scaduti.
Ma con un provvedimento di legge già allo studio, da inserire nel tradizionale e bipartisan (nel senso che vi hanno ricorso tutti i governi) decreto legge cosiddetto “milleproproghe”, non solo si potrebbero spostare i termini per la revisione dei primi quattro decreti legislativi, ma anche – per legge si può fare – riaprire i termini per gli altri due, e rivedere così anche alcuni aspetti della normativa delegata sul primo ciclo e sul sistema di valutazione. Si parla di fissare i nuovi termini per la metà, se non alla fine del 2008. Così ci sarebbe tutto il tempo per stabilire quegli accordi con le Regioni e con i sindacati la cui mancanza ha contribuito non poco a rendere tanto impervio e quasi impraticabile il cammino della legge n. 53.