Tuttoscuola: Non solo statale

Il ministro apre alla scuola paritaria

In diverse interviste rilasciate nelle settimane scorse il ministro Giannini aveva già anticipato il suo pensiero sulle scuole paritarie, mostrando un’attenzione e una disponibilità che avevano rincuorato il mondo cattolico e irritato i fautori del laicismo estremo.

Nelle Linee programmatiche del suo ministero presentate in Commissione istruzione del Senato non si è smentita, esordendo con un’affermazione che sembra non lasciare dubbi: “il Paese ha bisogno di una scuola libera, inclusiva per quantità e competitiva per qualità. 

Dall’articolo 2 del Protocollo addizionale della Convenzione europea dei diritti dell’uomo – ha aggiunto – deriva (o dovrebbe derivare) l’obbligo per tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa di affermare e rispettare il pieno diritto di esercitare una libera scelta educativa, da parte degli alunni  e delle famiglie”.

La sua è sembrata una risposta precisa alla richiesta venuta nei giorni scorsi da autorevoli esponenti della chiesa cattolica (tra cui il cardinale Scola a Milano in occasione dell’incontro della città Andemm al dom) che hanno sollecitato un impegno del Governo per una piena attuazione della legge 62/2000 sulla parità scolastica. 

“Solo l’applicazione del principio di sussidiarietà al mondo della scuola – ha dichiarato la Giannini – consentirà di trasformare l’enunciazione di un pur nobile principio teorico in quella cultura e quella prassi del pluralismo educativo e formativo che una società avanzata ormai richiede, applicando pienamente la legge di parità (Berlinguer 2001) che riconosce le paritarie all’interno del sistema pubblico integrato dell’istruzione”.  

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