
Il Grande Fratello Invalsi. Tuttoscuola ne parla…
Il numero di giugno del mensile Tuttoscuola ospita, tra i molti contributi dedicati alla politica scolastica, un articolo di Orazio Niceforo, intitolato ‘Il Grande Fratello Invalsi’, il cui sottotitolo sintetizza la tesi sostenuta dall’autore: "La valutazione di sistema, affidata a una struttura tecnocratica che si avvale di test standardizzati, può rendere la scuola più trasparente ma anche più conformista".
Nell’articolo l’autore evidenzia due rischi: il primo è che gli insegnanti condizionino la didattica all’obiettivo di far ottenere buoni risultati ai loro studenti nelle prove Invalsi e in quelle delle indagini internazionali (Ocse-Pisa e Iea-Pirls e Timss), fenomeno noto come teaching to the test; il secondo è che il modello di razionalità, e conseguentemente il tipo di prove, definiti a livello internazionale e adottati anche dall’Invalsi, rispondano a una strategia di centralizzazione e omologazione a livello planetario dei profili cognitivi e comportamentali dei giovani funzionale allo sviluppo delle competenze di tipo produttivistico e consumeristico da sempre privilegiate dall’Ocse e dai suoi economisti dell’istruzione di riferimento. Con conseguenti effetti di adattamento conformistico che andrebbero corretti e che però, nell’analisi di Niceforo, sono in parte bilanciati dal quadro di maggiore trasparenza e comparabilità delle informazioni sui diversi sistemi educativi c he scaturisce non solo dai test sui livelli di apprendimento degli studenti ma dalla disponibilità di una grande quantità di dati, che possono essere studiati utilizzando una vasta gamma di indicatori.
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