Il giallo della sperimentazione del 2° ciclo/1

Ma la sperimentazione del 2° ciclo si farà nel prossimo anno o no? Ad oggi non è ancora chiaro.
Ripercorriamo le tappe di questa tormentata vicenda. A giugno, subito dopo l’approvazione dello schema di decreto per il 2° ciclo, il ministro Moratti manifestò l’intenzione di far partire la sperimentazione dal corrente anno scolastico in preparazione della riforma il cui avvio era previsto dal 2006-2007.
Chiese in proposito anche il parere al Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione che si pronunciò negativamente per l’immediata attuazione, pur apprezzando nel complesso il merito della proposta.
Poi il 14 settembre in Conferenza Unificata le Regioni ribadivano i punti di criticità sull’impianto complessivo del decreto, sottolineando che la mancanza di una puntuale e positiva risposta alla richiesta di modifica dell’art. 27 e 28 dello schema in esame avrebbe indotto le Regioni a formulare la proposta di ritiro del decreto.
Il MIUR prendendo atto della posizione della Conferenza il 15 settembre confermava la disponibilità ad inserire nel decreto il differimento all’anno scolastico e formativo 2007/2008 dell’avvio del processo attuativo della riforma ed ad assumere l’impegno che “sino alla definizione di tutti gli adempimenti normativi propedeutici all’avvio del secondo ciclo non si promuoveranno sperimentazioni del nuovo ordinamento nelle scuole“.
Sulla base della proposta del Ministro, nella Conferenza Unificata del 15 settembre 2005, le Regioni hanno espresso parere negativo, apprezzando l’impegno assunto dal ministro.
Ma ecco che l’avvio della sperimentazione dal 2006-07 viene rimesso in gioco dalle commissioni parlamentari in occasione del parere sul decreto. E siamo arrivati a venerdì scorso, con il testo sottoposto all’approvazione definitiva del Consiglio dei ministri.