Il fascino irresistibile del liceo coreutico

E' boom di iscrizioni, per far fronte alle quali quest'anno le sezioni dedicate alla danza sono passate da 5 a 10 sul territorio nazionale

Stanno avendo un grande successo i licei coreutici introdotti dalla riforma Gelmini della scuola superiore. A testimoniarlo un autentico boom di iscrizioni, per un totale di 236 posti disponibili per offrire i quali l’offerta di questo tipo di scuole è raddoppiata, passando da 5 sezioni nel 2010 – l’Uccellis di Udine, il Candiani di Busto Arsizio (Varese), il Vittorio Emanuele II di Roma, il Gobetti di Torino e il Delfico di Teramo – a 10 nel 2011 – le “new entry” sono l’Alfano I di Salerno, il da Vinci di Bisceglie (Bari), il Piero della Francesca di Arezzo, il Giannelli di Parabita di Lecce e il Matilde di Canossa di Reggio Emilia.

Ma chi riuscirà ad entrare al coreutico non farà solo danza: questa scuola infatti è un liceo a tutti gli effetti e alle 12 ore settimanali dedicate alle tecniche della danza e al laboratorio coreutico si accompagnerà lo studio delle discipline tradizionali.

Conferme del successo del liceo coreutico arrivano direttamente dal Ministero di viale Trastevere. Il consigliere ministeriale, Max Bruschi sottolinea che “è un liceo molto richiesto: l’anno scorso si erano presentati in oltre 300 per circa 100 posti e a oggi le richieste stanno continuando ad aumentare”.

La collaborazione con l’Accademia nazionale di danza – spiega ancora Bruschi – ci consente di selezionare i migliori ragazzi. Non è una scuola come quelle che si vedono in tv, tipo “Amici”. Per essere ammessi – aggiunge – occorrono una certa predisposizione alla danza e un livello di preparazione pari a quello europeo previsto per la classe d’età“.

Per ora, conclude Bruschi, gli studenti sono “pochi e li stiamo seguendo con molta accuratezza. Per loro questa scuola è un percorso propedeutico ai livelli superiori della danza classica e moderna”.