Il DL di riforma della PA rimanda a scuola 420 dirigenti sindacali
Pubblicato in Gazzetta entra in vigore oggi il DL 90 di riforma
Dopo il rigoroso esame da parte del Capo dello Stato con qualche correzione del testo iniziale, finalmente è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 144 di ieri il decreto legge n. 90 “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza mministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari.”
È la cosiddetta riforma della Pubblica Amministrazione voluta dal Governo Renzi.
Tra le altre misure urgenti vi è quella, contenuta dall’art. 7, che riguarda le “Prerogative sindacali nelle pubbliche amministrazioni” e che dispone il rientro in servizio della metà dei dirigenti sindacali: Ai fini della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, a decorrere dal 1° settembre 2014, i contingenti complessivi dei distacchi, aspettative e permessi sindacali, già attribuiti dalle rispettive disposizioni regolamentari e contrattuali vigenti al personale delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, ivi compreso quello dell’articolo 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono ridotti del cinquanta per cento per ciascuna associazione sindacale.
I distacchi sono quantificabili complessivamente in circa 2.700/2.800: potrebbero, quindi, rientrare in servizio a settembre 1.350/1.400 dipendenti pubblici.
Per il comparto scuola che attualmente dispone di 681 distacchi normali più altri 150 circa per effetto del cumulo di ore di permesso, potrebbero ritornare in servizio 410/420 persone.
Da settembre quei rientri comporteranno anche una corrispondente riduzione delle supplenze annuali che prevedevano la sostituzione del personale scolastico distaccato presso la propria organizzazione sindacale.
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