Il CNPI chiede chiarimenti sullo stato delle norme di riforma vigenti

Degli interventi di revisione della riforma Moratti e delle sue norme di attuazione vi sono per ora pochi fatti già avvenuti e molti annunci che prospettano cambiamenti.

Del resto sarebbe stato illusorio pensare di poter intervenire su un terreno così complesso in poche settimane. Ma è un dato di fatto che a un mese dall’inizio dell’anno scolastico il quadro non si può dire definito e chiaro, anche perché l’operazione “cacciavite” del ministro Fioroni è in corso e non si presenta, comunque, di semplice e immediata attuazione.
I cambiamenti certi sono quelli della rimozione della sperimentazione del secondo ciclo e della quota del 20% del curricolo per le scuole autonome.
Quasi certo (manca la registrazione da parte della Corte dei Conti) la disapplicazione del tutor e dei contratti di prestazione d’opera per gli esperti.
Ancora molto incerta la questione degli anticipi e quella del portfolio delle competenze.

Le scuole hanno però bisogno di un quadro certo e chiaro.
E chiede un quadro di certezze il Cnpi che, nella seduta del 20 luglio ha richiamato l’attenzione del ministro “… sulla necessità di emanare, in tempo utile, prima dell’inizio del prossimo anno scolastico, una nota con cui si esplicitino gli aspetti tuttora vigenti della normativa precedente e quelli applicabili della nuova.
Tale richiesta nasce dalla diffusa incertezza generatasi nelle istituzioni scolastiche alla luce di un quadro normativo che ha avuto una rapida e tumultuosa evoluzione in questi ultimi anni e che è, attualmente, in una fase di ulteriore ridefinizione.
Vi è, quindi, la necessità di puntualizzare con chiarezza in modo univoco gli ambiti di competenza spettanti alle istituzioni scolastiche e ai diversi soggetti istituzionalmente preposti
“.