Il caso della scuola chiusa per la fine del Ramadan, Valditara: ‘Non è possibile stabilire nuove festività’. Cisl Scuola: ‘Vicinanza al DS’

Lo scorso 19 maggio il consiglio d’istituto della scuola “Iqbal Masih” di Pioltello, in provincia di Milano, aveva deciso all’unanimità di sospendere l’attività didattica il 10 aprile prossimo in occasione della festa di fine Ramadan. Si tratta di una scuola composta per il 40% da alunni musulmani. Fin qui niente di strano, se non fosse che la notizia ha destato così tante polemiche da arrivare all’attenzione del ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, che ha annunciato su X di voler andare a fondo della questione:

Nemmeno a dirlo, le polemiche non si sono fermate, anzi. Il dirigente scolastico dell’istituto in questione, Alessandro Fanfoni, ha detto a Repubblica di temere per la propria sicurezza a causa delle minacce e degli insulti ricevuti per una decisione che sembrava quasi naturale, visto che, negli anni passati, in occasione della festa di fine Ramadan, il tasso di assenze è stato molto alto: addirittura è capitato che in alcune classi fossero presenti solo tre o quattro studenti. Decisione del consiglio di istituto che, ricordiamo, rientra nell’autonomia scolastica.

Ad essere precisi è il decreto del presidente della Repubblica numero 275 del 1999 a disciplinare l’autonomia scolastica. La legge consente infatti agli istituti una propria autonomia amministrativa, didattica e organizzativa, nell’ambito di alcune regole generali condivise, permettendo alle scuole anche di modificare il calendario scolastico. Questo, nonostante il ministro nelle scorse ore abbia dichiarato che “le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto”.

Eppure, all’articolo 5, comma 2 del suddetto decreto, si legge che “gli adattamenti del calendario scolastico sono stabiliti dalle istituzioni scolastiche in relazione alle esigenze derivanti dal piano dell’offerta formativa, nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle regioni“. Insomma, ogni scuola decide in autonomia le proprie pause didattiche. Basti pensare che ci sono istituti rimasti chiusi per le vacanze di Carnevale o, addirittura, per consentire a chi volesse di fare la “settimana bianaca”.

Sulla notizia si è pronunciata anche la Cisl Scuola con la voce di Ivana Barbacci: ” Quella del consiglio di istituto dell’IC di Pioltello è una scelta del tutto legittima, alla luce delle prerogative che le norme assegnano all’autonomia delle istituzioni scolastiche, cui è consentito adattare il calendario scolastico a specifiche esigenze ambientali”.

“Credo che chiunque, considerata la particolare situazione di quella scuola, con una presenza di oltre il 40% di alunni proveniente da famiglie di fede musulmana, la possa ritenere almeno una scelta di buon senso – continua Barbacci – : ma credo, e voglio ripeterlo, che sia qualcosa di più. Una decisione che aiuta la convivenza e la comprensione reciproca in una società multiculturale e multietnica. Trovo grave e preoccupante che si innesti su episodi come questo una strumentalizzazione politica che il clima di imminente campagna elettorale per le europee può forse spiegare, ma certamente non giustificare. Al dirigente scolastico esprimo vicinanza e solidarietà: l’avvio di un’ispezione mi sembra frutto di una sollecitudine degna di miglior causa”.

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