Il biennio della discordia

Non c’è solo la politica estera a impensierire il presidente Prodi. Un’altra grana potrebbe essere sollevata dalla cosiddetta sinistra radicale (Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Verdi) sull’interpretazione del faticoso compromesso raggiunto, in materia di biennio 14-16 anni, in sede di Legge finanziaria 2007.
Lo si è capito in occasione della tavola rotonda organizzata la scorsa settimana a Roma dalla Flc-Cgil e dall’associazione Proteo Fare Sapere sul tema “Tutti a scuola fino a 16 anni“, quando i rappresentanti della ultrasinistra Loredana Fraleone (PRC) e Piergiorgio Bergonzi (PdCI) hanno polemizzato col responsabile scuola della Margherita, Antonio Rusconi, in nome del carattere solo scolastico del biennio di cui parla la Finanziaria.
Rusconi per la verità si era limitato ad illustrare il testo della legge, che prevede che accanto ai normali bienni di scuola secondaria superiore, si possano attivare in collaborazione tra lo Stato e le Regioni “percorsi e progetti” mirati al contenimento della dispersione scolastica, gestiti da idonee strutture formative accreditate dal Ministero della P.I.
Anche il ministro Fioroni mostra di condividere questa posizione (si tratta di “un’opportunità in più per i nostri ragazzi”, ha detto), ma i rappresentanti della sinistra radicale non sono affatto d’accordo, e sembrano decisi a sollevare la questione in sede politica, attraverso una apposita “verifica” di maggioranza.
Un contributo a risolvere il problema potrebbe venire dalla Commissione, coordinata da Giorgio Allulli, che sta apprestando i contenuti del regolamento ministeriale nel quale si fisseranno i principi e i criteri sulla base dei quali “l’adempimento dell’obbligo d’istruzione dovrà consentire (…) l’acquisizione dei saperi e delle competenze previste dai curricoli relativi ai primi due anni degli istituti di scuola secondaria superiore“. A tali criteri dovranno ispirarsi dal prossimo settembre tutti i percorsi biennali, compresi quelli gestiti dalle strutture formative accreditate.