Idonei al concorsone, ma non vincitori di concorso. Che fare?

L'Anief propone la strada del ricorso

L’Anief ha diffuso una nota in cui invita una nuova categoria a partecipare alla propria attività di ricorsi per vedere riconosciuti diritti: gli idonei (ma non vincitori) del concorso per docenti del 2012, per molte classi di concorso e regioni ancora in corso. Le azioni che l’organizzazione sindacale vorrebbe promuovere sono “per la creazione di una graduatoria di merito cui attingere per il 50% delle immissioni in ruolo nei prossimi tre anni e per la possibilità di optare per il punteggio ottenuto al concorso precedente se più favorevole”.

Il battagliero sindacato guidato da Marco Giordano ricorda puntigliosamente i propri ricorsi presentati in occasione di questa prova selettiva concorsuale, che sono stati davvero tanti, “contro le esclusioni di intere categorie di candidati, la soglia di 35/50 alle preselezioni, l’obbligo della prova di inglese alla primaria e la valutazione separata della prova di laboratorio”.

L’idea che chi risulti idoneo a un concorso docenti come questo (che – non fosse anche per il solo utilizzo delle prove preselettive e per i dati numerici sulle scremature avvenute – ha avuto un grado di difficoltà non paragonabile agli altri concorsi e selezioni precedenti per l’accesso all’insegnamento) possa avere un percorso preferenziale per la cattedra, può avere anche un suo fondamento deontologico (prima ancora che giuridico). Specie se si raffronta la situazione di questi con chi ottiene la cattedra, concorsi e selezioni non avendone mai  superati (e la recente storia dei Percorsi Abilitanti Speciali, o Tfa speciali, mostra come questa modalità di accesso all’insegnamento sia dura a morire).

Tuttavia, la pratica di intraprendere questo tipo di ricorso da parte di un’associazione che ha combattuto pervicacemente a fianco di chi questo concorso non lo voleva nemmeno, e per l’allentamento di alcuni criteri selettivi del concorso e – con successo – per l’istituzione dei Percorsi Abilitanti Speciali già menzionati, lascia trasparire qualche debolezza, se non sul lato dell’idea e della fondatezza giuridica, su quello della coerenza.