I progetti ambiziosi di Luc Ferry, nuovo ministro francese

Il nuovo ministro dell’educazione francese, Luc Ferry, docente di filosofia politica e appassionato di Kant ma anche presidente uscente del Consiglio Nazionale dei Programmi (1994-2002), è subentrato da poche settimane a Jack Lang dopo le dimissioni del governo Jospin. Si è presentato con un programma di ampio respiro e con una èquipe di collaboratori di alto profilo.
Un ampio servizio pubblicato nel numero di giugno di “Le Monde de l’éducation” (www.lemonde.com) dà conto delle intenzioni del neoministro, che sul piano politico si potrebbe definire come un laico moderato, e dei suoi principali collaboratori (Xavier Darcos per l’istruzione, Francois Loos per l’università e la ricerca): rivalutazione della tradizione, a partire da quella letteraria, ma anche rilancio della lotta contro l’insuccesso scolastico, linea dura contro la violenza, ma anche apertura alla domanda di impegno dei giovani.
Un mix, insomma, di iniziative che in parte riprendono temi cari alla destra tradizionalista, e in parte rilanciano obiettivi storicamente della sinistra. Tra le proposte più innovative, per esempio quella di far iniziare la scuola materna a due anni: “una misura di giustizia verso le famiglie in difficoltà”, ha spiegato Darcos.