I primi 100 giorni del ministro Fioroni/1. Fine della luna di miele?

I segnali sono indiretti, a volta nascosti tra le righe o bisognosi di interpretazione, ma sono numerosi e convergenti: sembra proprio che la “luna di miele” di cui ha potuto beneficiare sul fronte sindacale il ministro Fioroni nei primi 100 giorni del suo mandato stia per finire.
Significativi appaiono per esempio accenni, come quello contenuto in una nota della FLC-CGIL sulla nuova Direttiva Invalsi, agli “effetti perversi che si hanno quando si interviene solo con l’ormai famoso cacciavite” (www.flcgil.it), o la minaccia, non tanto larvata, di riservare al ministro Fioroni lo stesso trattamento rivolto in precedenza alla Moratti se non verranno mantenute le promesse di assunzione dei precari e di adeguamento degli stipendi. “Diversamente la risposta della categoria sarà forte e immediata“, dice la CISL Scuola (www.cislscuola.it), mentre la Gilda si spinge a parlare di “orizzonte oscuro per la scuola” (www.gildains.it).
E cosa succederà se i boatos riguardanti l’intenzione del ministro Padoa Schioppa di modificare in senso europeo il rapporto docenti-allievi troveranno conferma? Ricordiamo che, malgrado propositi non dissimili, anche i ministri Berlinguer e Moratti (e un illustre predecessore di Padoa Schioppa al Ministero del Tesoro, Beniamino Andreatta) si sono dovuti rassegnare alla sostanziale conferma dell’anomalia italiana in materia: 10 allievi per docente, poco più o poco meno, contro i circa 14 della media europea.
Del resto dietro quel rapporto si nascondono numeri da capogiro: portarlo ad esempio a 11 significherebbe ridurre il numero degli insegnanti di circa 80.000 unità.
Ad ogni modo Fioroni risponde così ai sindacati nell’intervista che uscirà nel numero di settembre di “Tuttoscuola”: “il contributo delle organizzazioni sindacali è fondamentale. Gli stimoli e i pungoli sono ben accetti, ma le agende dei compiti che spettano al ministro le stila il ministro“.