I dubbi per l’ammissione all’esame di Stato

Il dibattito che sta crescendo attorno alle novità 2010 sugli esami di Stato e che Tuttoscuola ha raccolto nei giorni scorsi mette in luce diverse questioni e pone anche esigenze di chiarimento per taluni aspetti del Regolamento sulla valutazione entrato in vigore nell’estate scorsa (DPR 122/2009).

C’è prima di tutto la novità del criterio di ammissione all’esame di Stato: l’anno scorso era richiesta almeno la media del sei (computando nella media anche il voto di comportamento), mentre quest’anno (come già previsto l’anno scorso per l’ammissione all’esame di licenza media) l’articolo 6 del Regolamento dispone l’ammissione all’esame dell’alunno che “ha  conseguito  una  votazione  non inferiore  a sei decimi in ciascuna disciplina” e nel comportamento.

La stessa dicitura è prevista per l’esame di licenza (art. 3 del Regolamento) da cui la disposizione è stata ripresa. Ma con una differenza. Mentre per l’esame di licenza si fa riferimento alla legge 169/2008 che per l’ammissione (o per la non ammissione) prevede la decisione del consiglio di classe almeno a maggioranza, la stessa previsione non viene, invece, richiamata per l’ammissione (o per la non ammissione) all’esame di Stato.

Per prassi consolidata, secondo le norme introdotte o confermate dai decreti delegati del 1974, è il consiglio di classe che decide, eventualmente a maggioranza, sulle possibili non ammissioni. Se per l’ammissione alla classe successiva nulla è stato innovato e, dunque, tutto resta come prima, per l’ammissione all’esame di Stato, invece, il cambiamento è venuto dal Regolamento di cui al DPR 122/09 che non ha richiamato la competenza del consiglio di classe in materia.

Per l’ammissione all’esame, quest’anno, prevale ancora la collegialità oppure la votazione del singolo docente?