I diplomifici, un’arte antica

Le contraffazioni, le patacche, i pacchi, i paccotti e i contropacchi sono l’arte della truffa e dell’arrangiarsi.
I diplomifici sono una variante di questa arte. A volte vengono impropriamente chiamati con questo nome gli esami facili, dove la promozione e il titolo sono garantiti o quasi.
Il "vero" diplomificio è qualcosa di più: è la fabbrica del diploma, del falso tout court.
Non occorrono esami, non occorre studio: basta pagare e si compra il titolo che serve. Il falso, con le nuove tecnologie di fotoriproduzione, è a prova di bomba (salvo trovare, come nelle banconote falsificate, contemporaneamente più cloni di un unico originale).
Normalmente si tratta di un titolo di studio generico, come il diploma magistrale, spendibile soprattutto in ambito amministrativo senza dover dimostrare competenze professionali raffinate.
A volte serve un salto di qualità per chi il titolo di base ce l’ha già; ci vuole quella specializzazione che fa da valore aggiunto e offre un percorso privilegiato per l’ingresso nei ruoli della scuola, come, ad esempio, il diploma biennale per il sostegno agli alunni handicappati.
Comprato il titolo, lo si va a "spendere" possibilmente fuori casa, dove i controlli degli altri interessati sono meno facili.
In Italia casi di questo genere si registrano da decenni, basta scorrere le cronache dei giornali. Ma da qualche anno il fenomeno ha trovato "un aiuto" nella semplificazione amministrativa che consente autocertificazioni, autodichiarazioni e copie autenticate per rendere più spediti i passaggi burocratici e meno lunghi e certi i tempi di attesa dei cittadini.
Un risvolto negativo delle leggi sulla semplificazione amministrativa, che d’altra parte hanno consentito un enorme risparmio di risorse a beneficio di tutta la collettività. La questione centrale non è l’abolizione della semplificazione dei processi, ma il rafforzamento delle risorse e degli strumenti di controllo e il consolidamento di una parallela responsabilità individuale del cittadino.
Per i controlli sulle autocertificazioni l’Amministrazione procede a campione. Se malauguratamente viene richiesto l’originale, voilà: c’è il titolo nuovo di pacca, clonato con la più raffinata delle tecnologie moderne.