I bambini fanno chiasso. Ha ragione l’asilo o il condominio accanto?

E' successo a Stradella, in provincia di Pavia

A Stradella – racconta “Popotus”, il supplemento di attualità per bambini del quotidiano “Avvenire”, riprendendo con dettagli una notizia di fine giugno apparsa su “La Repubblica” -, in provincia di Pavia, c’è stato un contenzioso. Tra il locale Istituto “Angelo e Margherita Gavina”, che ospita una scuola materna e asilo nido, e il vicinato, per il troppo rumore causato dai bambini quando questi si recavano a giocare in giardino.

La famiglia che aveva sporto querela, per non essere più disturbata, aveva chiesto che venisse costruito un muro fonoassorbente a spese della scuola e che i piccoli alunni fossero zittiti.

Il giudice di pace, chiamato a risolvere la questione, ha nominato un consulente tecnico, che verificasse il livello acustico in decibel, finendo poi col sentenziare che il muro non è necessario, ma i bambini possono uscire solo a piccoli gruppi, devono divertirsi a bassa voce e devono restare distanti dal confine almeno un metro.

I responsabili della scuola hanno immediatamente preso atto della sentenza fissando la linea da non oltrepassare ad una distanza ancora maggiore: un metro e dieci. Hanno inoltre stabilito che i bambini nel prossimo anno scolastico usciranno in giardino due classi per volta e le maestre vigileranno affinché il chiasso sia contenuto.

Piccato il commento di Dino Di Michele, direttore amministrativo dell’Istituto lombardo, secondo cui “bisogna rispettare il diritto alla tranquillità e al riposo di chi non ha il tempo, l’età o la voglia di vivere tra gli schiamazzi. Ma è irragionevole pretendere che i bambini giochino a bocca chiusa: giocare è un diritto come stabilisce la Convenzione dei diritti dell’infanzia proprio nel 2009“.

L’articolo 31 ricordato dal dsga recita: “Gli Stati parti riconoscono al bambino e alla bambina, al ragazzo e alla ragazza il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della loro età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica“.