Halloween 2019: disoccupazione, clima e sogni infranti. Il vero horror della Generazione Z

Le paure della Generazione Z sono molto più piantate nella realtà di tutti i giorni e hanno poco a che fare con zucche e streghe. Skuola.net lo ha scoperto intervistando più di 5mila studenti – di medie, superiori o matricole universitarie – in occasione della festa di Halloween. Quella per il lavoro (che non c’è) è una vera ossessione per i più giovani: quasi 1 su 2, infatti, mette in vetta alle proprie paure qualcosa che ha a che fare con il futuro lavorativo. Il 19% teme di non riuscire a trovare un’occupazione stabile, il 15% di non ottenere il lavoro dei sogni, l’11% di non arrivare a guadagnare quanto vorrebbe. A cui si aggiunge un 9% che pensa che non potrà costruirsi una famiglia (causa entrate insufficienti).

Ma nel campionario delle preoccupazioni delle nuove generazioni ci sono anche cose che solo indirettamente li riguardano. Sono i grandi problemi che tengono sulle spine l’Italia e il mondo contemporaneo tutto. Ma su cui i ragazzi si sono dimostrati sensibili in più di un’occasione: circa 1 su 10, ad esempio, non vorrebbe che tra qualche anno ci si debba occupare dei disastri climatici generati dalla scarsa cura dell’ambiente. Più o meno gli stessi (9%) hanno paura dello scoppio di una guerra su scala internazionale. Il 5% teme il perdurare della crisi economica che affligge il nostro Paese. Altrettanti (5%) l’avvicendarsi di governi incapaci di gestire la situazione. Non è invece visto come uno scenario da tenere in considerazione l’insorgere di un governo autoritario (3%).  

“Tutto sarà controllato dalla tecnologia. I robot ci ruberanno il lavoro”: questo è lo sfogo di uno degli intervistati sul tema più pungente, quello della disoccupazione. “La mia generazione è troppo poco sicura delle sue possibilità” gli fa eco un altro. E c’è chi rincara la dose: “Anche con una forte specializzazione non si trova lavoro”. Ancora più pessimista chi si preoccupa fortemente di un possibile collasso nel nostro Paese: “Non ci sarà più lavoro e l’Italia diventerà il paese delle indecisioni politiche e la sua economia precipiterà”. Il disagio è evidente, e gli studenti puntano il dito contro “i grandi”: “Siamo nelle mani di nessuno, i politici non pensano a noi giovani!”.

Se il “mostro” dell’instabilità lavorativa turba i sonni delle nuove generazioni, non manca l’allarmismo sull’ambiente, che assume toni quasi apocalittici: “Se non si fa qualcosa il mondo sarà troppo inquinato per viverci”; “Le risorse presto saranno esaurite”; “Il clima è instabile, non tutti stanno facendo qualcosa per cercare di migliorare la situazione”; “Ho paura delle guerre per i disastri che hanno fatto nel passato”. Chi compie i disastri, in questo caso, sono “loro”, gli adulti (ovvero noi), che non sempre fanno una bella figura.