Graduatorie ad esaurimento/1: per la Cisl una situazione paradossale

Sul recente episodio che ha portato il Consiglio di Stato a revocare una sua precedente pronuncia di accoglimento dell’appello a causa di un vizio banale di procedura dell’Avvocatura dello Stato sull’annosa questione degli inserimenti a pettine, ha preso posizione la Cisl-scuola (www.cislscuola.it) con una dichiarazione chiara e con un giudizio inequivocabile sull’intera vicenda.

La Cisl-scuola ha ricordato che i “comportamenti del MIUR che lo scorso anno furono oggetto di “censura” da parte del TAR (anche se in verità il tribunale ha sempre e solo emesso ordinanze sospensive, in attesa di un pronunciamento nel merito, mai avvenuto), hanno nel frattempo trovato pieno avallo giuridico con l’approvazione della legge 167/09, che all’art. 1, commi 4 ter e 4 quater, fornisce l’interpretazione autentica di quelle norme di cui i ricorrenti asserivano l’avvenuta violazione”.

Nonostante lo stesso Legislatore abbia certificato, attraverso una propria interpretazione autentica, la corretta applicazione della legge da parte del MIUR, oggi – osserva la Cisl-scuola – “si chiede a quest’ultimo di adempiere ad atti di natura cautelare di cui si fa molta fatica a comprendere la ragione, essendo stato chiarito nel modo appena descritto il quadro normativo a cui la controversia fa riferimento”.

Proprio per questi sviluppi imprevisti, la Cisl-scuola parla di “vicenda kafkiana” e osserva che “Per quanto possa apparire assurdo, si invita in sostanza il MIUR a compiere atti che risulterebbero in palese violazione delle norme di legge il cui vero significato è stato chiarito dalle citate norme interpretative (legge 167/09)”.

La Cisl-scuola si chiede “fino a quando il precariato della scuola dovrà sopportare di essere trasformato in teatro di un infinito e lacerante contenzioso, di cui gli unici a trarre sicuro vantaggio sono ad oggi gli studi legali, con annesse propaggini sedicenti ‘sindacali’, che su tale contenzioso giustificano la loro esistenza e puntano a costruire le loro fortune“.