GPS: tanti iscritti al Sud e squilibrio domanda offerta

Alla vigilia della riapertura delle GPS per l’aggiornamento delle posizioni degli iscritti e per l’eventuale trasferimento di iscrizione ad altra provincia – ma anche per accogliere nuove iscrizioni – il quadro complessivo del milione e oltre 800 mila iscritti presenta un sostanziale squilibrio territoriale, accentuato da una criticità della domanda-offerta.

Il 43% di quell’esercito di iscritti attualmente nelle GPS è presente nelle province del Mezzogiorno, mentre soltanto il 34% è iscritto nelle province settentrionali, anche se le province lombarde nel loro insieme registrano in assoluto, tra tutte le regioni, il maggior numero di iscritti, pari cioè a poco più di 232mila, seguite da quelle del Lazio e della Campania con oltre 212 mila iscritti ciascuna.

Ma alla consistente domanda di supplenza non corrisponde, tuttavia, una corrispondente conferimento di supplenze annuali o fino al termine delle attività al 30 giugno.

Infatti, le 212.407 supplenze annuali o fino al 30 giugno conferite nel 2020-21 non hanno premiato le domande delle GPS del Mezzogiorno.

Ai 535.716 iscritti alle GPS delle regioni del Sud sono andate 36.114 supplenze, cioè in media una ogni 15 iscritti, e ai 247.756 iscritti nelle Isole sono andate 19.996 supplenze, in media una ogni 12.

Il che significa anche che dei 783.472 iscritti alle GPS che hanno fruito delle 56.110 supplenze, 727.362, cioè il 93%, si sono dovuti accontentare delle supplenze brevi o non hanno lavorato affatto. 

Al Nord Ovest, invece, con 374.324 iscritti e 68.838 supplenze, cioè in media una ogni 5,4 iscritti; nel Nord Est una supplenza ogni 6,3 iscritti nelle GPS.

Lo squilibrio tra domanda e offerta è ancora più evidente nelle singole regioni. In Calabria vi è stata una supplenza ogni 19 iscritti, in Campania una ogni 16, in Sicilia e Basilicata una ogni 15.

Per contro, invece, in Friuli VG è stata conferita mediamente una supplenza ogni 5,2 iscritti, in Liguria una ogni 5,4, in Lombardia ogni 5,5, in Veneto 5,8.

Come si vede, il lavoro è spesso lontano da chi lo cerca.

Potrebbe esserci un consistente trasferimento di iscrizioni alle GPS dal Sud al Nord per cercare lavoro oppure si rassegneranno a rimanere in famiglia in situazione di semi-disoccupazione e accentuata precarietà?

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