GPS: due milioni di precari per le supplenze nella scuola. Per molti solo le briciole

Dopo una lunga attesa, è in piena fase di svolgimento l’operazione GPS che, entro il prossimo 31 maggio, consentirà l’iscrizione, l’aggiornamento o il trasferimento di docenti non di ruolo nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Attualmente, per una precedente iscrizione, sono inseriti nelle GPS 1.830.208 docenti, a cui si stima andranno ad aggiungersi 150-200 mila nuovi iscritti, portando il numero complessivo di aspiranti ad una supplenza annuale o fino al 30 giugno a 2 milioni e più di docenti. L’iscrizione alle GPS (è consentita per una sola provincia) è condizione necessaria anche per l’iscrizione alle graduatorie di istituto per fruire di eventuali supplenze temporanee e brevi. Quasi un milione e mezzo di quell’esercito di persone in cerca di lavoro è privo di abilitazione e, in molti casi, dovrà accontentarsi di qualche breve supplenza, le briciole.

Nessuna amministrazione pubblica registra probabilmente un simile esercito di aspiranti al lavoro e, in particolare, con l’80% di interessati privi della abilitazione richiesta per l’insegnamento.

Soprattutto quest’ultimo macro-dato evidenzia la necessità e l’urgenza di rivedere, in particolare per i docenti della secondaria, la loro formazione iniziale a livello universitario per integrarla con nuovi specifici CFU arricchiti di tirocinio.

Se l’iscrizione o l’aggiornamento delle GPS non costituisce un sostanziale problema in quanto avviene per via telematica, ben diverso sarà l’impegno organizzativo di ogni ufficio scolastico provinciale impegnato a provvedere ai conferimenti di supplenza annuale o fino al termine delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico in tempo utile per l’inizio delle lezioni.

Temuto, come purtroppo avviene da troppo tempo, il carosello delle nomine di supplenza che si rifletterà sulle nomine dei supplenti nelle scuole.

Ma il vero problema, al di là delle difficoltà organizzative per assicurare quotidianamente in cattedra un insegnante a tutela del diritto allo studio dei ragazzi, è l’incerta preparazione professionale di molti supplenti per i quali non è nemmeno previsto l’obbligo di aggiornarsi.

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