Gps e supplenze, Gorrino (CPP): ‘La scuola italiana rischia di fallire nella sua missione educativa’

Oltre 250.000 insegnanti sono precari. Una situazione che mina la stabilità e la continuità dell’istruzione. Antonella Gorrino, insegnante, pedagogista e formatrice del Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti (CPP), ha espresso preoccupazioni profonde riguardo a questa situazione, a partire dai concorsi che dovrebbero rappresentare il principale strumento di accesso alla professione insegnante, ma che spesso si rivelano inadeguati. “I concorsi pubblici, strumento principale per l’accesso alla professione, si dimostrano insufficienti a garantire stabilità e continuità. I meccanismi di reclutamento, lenti e burocratici, lasciano molte cattedre vacanti o affidate a precari, compromettendo così la qualità dell’istruzione,” ha dichiarato. Questo stallo burocratico non solo ostacola la stabilizzazione degli insegnanti, ma incide negativamente sulla qualità dell’educazione, con ricadute dirette sugli alunni.

Gorrino sottolinea l’importanza della professionalità degli insegnanti, elemento cruciale per una scuola che promuove davvero l’apprendimento e la crescita degli alunni. “Un buon insegnante non è solo un esperto nella sua disciplina, ma deve possedere una reale motivazione alla professione, competenze relazionali, empatia e intelligenza emotiva, oltre a solide competenze pedagogiche,” ha aggiunto. Secondo lei, queste qualità sono fondamentali per influenzare positivamente gli studenti, motivandoli e accompagnandoli nel loro percorso di crescita.

Tuttavia, l’attuale sistema di formazione e reclutamento degli insegnanti sembra contraddire questi principi. Molti docenti, infatti, si trovano a riproporre metodi didattici superati, incapaci di rispondere alle esigenze di un contesto scolastico moderno e complesso. “Purtroppo, molti insegnanti si trovano a replicare metodi del passato, utilizzando strumenti obsoleti in un contesto moderno e complesso,” osserva la pedagogista, aggiungendo che “il percorso formativo attuale, finalizzato all’abilitazione, è principalmente teorico e frontale, e non fornisce le competenze pratiche necessarie.”

La formatrice CPP evidenzia anche l’importanza dell’interazione tra alunni come elemento centrale dell’apprendimento. Gli alunni, infatti, non apprendono solo dalle lezioni frontali, ma traggono vantaggio anche dall’interazione e dalla collaborazione con i loro compagni, aspetto che dovrebbe essere valorizzato di più nelle scuole. “L’apprendimento collaborativo e l’uso di metodi interattivi si dimostrano molto più efficaci per lo sviluppo delle competenze,” sostiene, ribadendo la necessità di vedere gli insegnanti non solo come trasmettitori di conoscenze, ma come facilitatori e guide.

Gorrino critica il percorso di formazione degli insegnanti, ritenendolo eccessivamente tecnico, costoso e lontano dalle reali esigenze della professione. “La formazione deve essere accessibile, pratica e significativa, non un peso che allontana dal vero obiettivo: formare insegnanti competenti e motivati,” afferma, indicando come l’attuale sistema rischi di scoraggiare proprio i candidati più motivati e capaci.

L’insegnante lancia quindi un appello per un cambiamento radicale nel sistema di reclutamento e formazione degli insegnanti in Italia. Se non si interviene in modo deciso, avverte, “la scuola italiana rischia di fallire nella sua missione educativa.” È essenziale, quindi, riconoscere il ruolo cruciale degli insegnanti e fornire loro gli strumenti necessari per svolgere al meglio il loro compito, garantendo così una scuola capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA