Il governo vara i ddl della Buona Scuola. Gentiloni: ‘Le riforme non si fermano’

Primo via libera, sabato in Consiglio dei ministri, a otto delle nove deleghe della legge Buona Scuola. Secondo quanto riferiscono fonti del Miur, le deleghe riguardano: inclusione scolastica; cultura umanistica; diritto allo studio; formazione iniziale e accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado; istruzione professionale; scuole italiane all’estero; sistema integrato di istruzione dalla nascita fino a sei anni; valutazione, certificazione delle competenze ed Esami di Stato.

>> Ddl Buona Scuola, leggi le schede pubblicate dal Miur

La delega sulla scuola rimasta fuori dal pacchetto approvato in Consiglio dei ministri riguarda il nuovo Testo Unico in materia di istruzione, cioé il riordino delle disposizioni legislative vigenti. Si tratta, in sostanza, di sistemare e raggruppare le numerose norme che riguardano il sistema nazionale scolastico. L’ultimo lavoro, in questa direzione, resta quello realizzato con il Decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, meglio noto come Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado. 

La ministra Valeria Fedeli ha definito le deleghe “una delle parti più innovative della Buona Scuola”. I provvedimenti vanno ora in Conferenza Unificata per l’apposito parere e alle competenti Commissioni parlamentari. “E’ stato importante, a due giorni dalla scadenza, avere queste deleghe. Ma altrettanto importante è che ora parta un ascolto vero di tutti i soggetti che vivononella comunità scolastica, ma anche dei genitori. Questo lavoro che dovranno fare le commissioni parlamentari, ma che sarà seguito da me e da tutto il Ministero, è particolarmente importante. Noi dobbiamo costruire un clima di condivisione, la massima condivisione possibile, perche la scuola è centrale per tutti coloro che vi operano, ma anche decisiva per tutto il paese. Se non investiamo sugli studenti e sulla scuola, facciamo fatica a creare le condizioni affinché ci sia un lavoro di qualita’” ha detto il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, a RaiNews24.
Il ministro ha aggiunto anche che l’Italia è “avanti nel panorama internazionale sul terreno dell’inclusione, l’Europa guarda alla nostra esperienza in questo, ma purtroppo siamo indietro sul terreno dei laureati: su questo dobbiamo spingere tantissimo e togliere tutti gli ostacoli che impediscono l’accesso all’istruzione universitaria”. 

Approvati i decreti attuativi sulla scuola. Un pacchetto importante, aperto al contributo del Parlamento. Le riforme non si fermano”, ha scritto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni su Twitter.

Le norme sul ‘sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni’, inserite in una delle deleghe alla Buona Scuola “concorrono con le misure a sostegno della famiglia che abbiamo introdotto con la legge di bilancio (Premio ‘Mamma domani’, ‘Buono nido’, ‘Voucher Babysitter’, ‘Fondo credito nuovi nati’) a realizzare una politica organica per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, elemento importantissimo per sostenere la natalità” dice il ministro per gli affari regionali, le autonomie e la famiglia,  Enrico Costa. “Il provvedimento introduce infatti, tra l’altro – spiega Costa – servizi innovativi e flessibili (spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare) e
poli per l’infanzia, oltre a porre l’obiettivo ambizioso del 33 per cento dei bimbi sotto i tre anni che frequentano i nidi (oggi siamo poco al di sopra del 20 per cento). Sono tutti elementi complementari alle misure per la famiglia introdotte dalla legge di bilancio e si inseriscono in una strategia complessiva di sostegno ai nuclei familiari che questo Governo porta avanti con profonda convinzione e coerenza”.

“Ora sarà importante il confronto di merito concordato con il ministro Fedeli all’atto del suo insediamento,  contemporaneamente al lavoro nelle commissioni.  Ci auguriamo che i tempi stretti non producano gli stessi guasti della 107 ed impediscano buoni risultati per la scuola”. E’ il commento di Pino Turi, dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri delle deleghe sulla scuola.Appare positivo – aggiunge Turi – che le deleghe siano tutte inserite in un percorso organico e di sistema che scongiura il pericolo paventato di stralcio di alcune di esse che più interessavano al MEF per i risparmi, piuttosto che per definire riforme positive per il personale e per la scuola in generale. Impraticabile la via della proroga, il Governo ha scelto di approvare uno schema leggero che affida alle commissioni il compito di mettere a punto i testi legislativi di riferimento.  Una strada – commenta Turi – che non ci trova pregiudizialmente contrari, perché ciò che più ci interessa non è ‘come’, ma cosa sarà scritto nelle deleghe. E’ una scelta che valuteremo sulla base del merito e del risultato finale. Appare positivo il fatto che il ministro si sia impegnato a partecipare ai lavori delle commissioni.  Se nelle commissioni prevarrà l’interesse prioritario della scuola e non lo scontro politico, si potrebbe rimettere sui binari giusti una legge deragliata”.

Siamo convinti – continua il segretario generale della Uil Scuola – che i molti  problemi dalla legge 107 possono  essere risolti con la contrattazione e il livello di confronto in atto con il ministro Fedeli, possa portare quegli elementi di riforma per fare una vera buona scuola.  Anche a livello legislativo, vanno superati i vincoli formali e ideologici. La scelta di uno schema leggero e di apertura di dialogo sui singoli temi ci trova pronti ad individuare soluzioni condivise soprattutto in tema di reclutamento e formazione iniziale. Ciò  impone una forte responsabilità delle forze politiche che – mette in evidenza il segretario della Uil Scuola – mi auguro non vorranno utilizzare la scuola come terreno di scontro politico. La Uil ha già fatto  le proprie proposte di merito, fin dall’inizio nel confronto iniziale nei gruppi di lavoro costituiti dal PD, ribadite nei banchetti del PD dello scorso anno e su questo concentrerà la propria attività e giudizio: occorre ripristinare i valori violati dalla 107.