Governance della scuola/2: molta strada ancora da fare

Nell’incontro organizzato dall’AIMC è stato anche sottolineato con forza che la previsione di una legge non è di per sé garanzia di cambiamento, perché servono condizioni professionali, culturali, organizzative e gestionali, integrazione dei servizi amministrativi e forme obbligatorie di consorzi tra comuni e scuole per sincronizzare ad esempio i tempi della scuola e quella dei servizi.

Urge perciò in parallelo la definizione del quadro normativo attuativo richiesto dalla proposta di legge, che dovrebbe ottenere il placet legislativo di Camera e Senato in pochissimo tempo. Vanno chiariti definitivamente ruoli e funzioni tra i vari soggetti istituzionali e tra le autonomie territoriali e le istituzioni scolastiche per coglier come il mutamento istituzionale ha ricadute sul sistema scolastico. Serve in parole povere che sia avviato in parallelo il processo di attuazione del Titolo V con la ratifica dell’Accordo quadro già definito fin dal luglio 2010 nella sede tecnica della Conferenza Unificata.

La proposta di legge – ha detto in conclusione l’on. De Pasquale del PD – rappresenta il “sasso nello stagno” nell’attuale panorama della politica scolastica italiana, un nuovo fermento, un’occasione frutto di una scelta responsabile a fronte di un immobilismo durato troppi anni, da cogliere per riposizionare al centro del dibattito politico e sociale la scuola, gli alunni e i docenti.

Il clima di sereno e positivo confronto – ha sottolineato Giuseppe Desideri, Presidente dell’Aimc – conferma la necessità di portare avanti le riflessioni per rendere la proposta di legge più completa ed efficace. Anche Tuttoscuola è convinta che occorre credere nel dialogo perché c’è la necessità di raggiungere un livello di condivisione per cui tutti si sentano coinvolti in un processo di riorganizzazione di vitale importanza per la scuola.