Gli scatti che dividono

Sono in pagamento gli arretrati degli scatti di anzianità per il personale scolastico che non si era ancora visto riconosciuto lo scatto di anzianità già maturato in precedenza. Con la busta paga di maggio si avrà poi la regolarizzazione di tutte le posizioni stipendiali: per molti ci sarà un aumento di retribuzione, per tutti si accorcerà di un anno l’attesa del passaggio allo scatto successivo.

Ne hanno dato notizia tutti e cinque i sindacati rappresentativi del comparto scuola, sottoscrittori o non del relativo accordo con il Governo.

Sappiamo un po’ tutti come sono andate le cose quest’autunno: c’era stata anche la proclamazione unitaria di uno sciopero a fine novembre revocato all’ultimo momento per l’intesa raggiunta, ma la Flc-Cgil aveva preferito confermare l’astensione dal lavoro anche perché in quel momento la base protestava contro la proposta di Profumo dell’aumento delle sei ore dei professori.

Insomma, era sembrato a molti che il sindacato di Pantaleo avesse preferito ‘cavalcare la tigre’.

Poiché l’accordo sugli scatti comportava qualche rinuncia sul Mos (fondo per Miglioramento dell’Offerta Formativa), la Cgil-scuola aveva avuto buon gioco a criticare un accordo ‘al ribasso’ e a rivendicare, in alternativa, una impossibile (per il momento) attivazione del normale sviluppo delle carriere (congelate per legge).

Adesso, appunto, ci sono i soldi degli scatti e tutti ne parlano bene, comunque.

La Cisl-scuola, però, non sembra disposta a lasciar correre. “Al di là delle parole e delle polemiche – recita un comunicato cislino – questi gli effetti concreti e tangibili di un’azione sindacale che ha avuto la Cisl e la Cisl Scuola come protagoniste. Se non avessimo incalzato il Governo per mesi, non saremmo mai arrivati all’accordo, firmato da quasi tutti i sindacati più rappresentativi, che ha reso possibile il risultato di oggi”.

Poi l’affondo: “Rispettiamo la decisione di chi ha fatto scelte diverse, ma chi non ha firmato quell’accordo non può oggi esprimere soddisfazione perché si ridanno gli scatti e contemporaneamente contestare l’intesa che li ha resi esigibili. Non c’è alcuna logica in dichiarazioni di questo tenore, che mascherano a fatica il disagio per l’inconcludenza di comportamenti più ideologici e politici che sindacali”.