Tuttoscuola: Non solo statale

Gli iscritti alla scuola pubblica diminuiscono, quelli alla privata aumentano

Il quotidiano “La Stampa” di oggi 23 marzo 2009 dedica due articoli alla tendenza da parte delle famiglie a trasferire i propri figli dalle scuole pubbliche alle scuole private.

Il primo dei due articoli, La grande fuga verso le private, di Flavia Amabile, ricorda che “gli ultimi dati ufficiali disponibili mostrano 700.118 iscritti alle scuole non statali con un aumento dello 0,8% e 952.571 iscritti alle scuole statali, pari ad un calo dell`1,5%“.

Per la giornalista del quotidiano torinese, le ragioni di questa tendenza sono sostanzialmente due: “In parte gli aiuti finanziari che hanno reso meno onerosa la retta, in parte le incertezze legate ai cambiamenti introdotti dal ministro Gelmini che hanno creato molto disorientamento fra i genitori“.

Il secondo articolo de La Stampa è un’intervista (“Iscritti in crescita ma senza aiuti statali si chiude”, di Giacomo Galeazzi) al cardinale Renato Raffaele Martino, ministro vaticano degli Affari Sociali, che spiega come “a forza di tagli agli istituti paritari si impedisce ai genitori di decidere i percorso formativi per i loro ragazzi” e che “in Germania gli istituti vengono finanziati al 100% sulle persone e al 95% sulla gestione, mentre in Italia i pregiudizi ideologici del laicismo sono ancora un ostacolo“.

Il porporato elenca i vantaggi delle scuole cattoliche: sono serie, “non si fanno scioperi e funzionano meglio“, ma non si tratta di aspetti favorevoli ai soli iscritti, bensì all’intera collettività. Infatti, conclude Martino, gli istituti privati “offrono un servizio e il loro finanziamento pubblico sarebbe un enorme risparmio per lo Stato perché nelle scuole cattoliche il costo medio per alunno è molto inferiore rispetto a quelle statali“.

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