Giustizia in educazione/3. Valutazione da coordinare

Una scuola più giusta è anche una scuola che sa correttamente identificare e valutare le ragioni della dispersione e dell’esclusione, per poi prendere decisioni informate ai diversi livelli (Ministero, Usr, Usp, Invalsi, Indire, scuole autonome) e sui diversi piani: centrale, territoriale e delle singole scuole autonome. Ci sono novità da questo punto di vista nella ‘Buona Scuola’?

In una delle tre sessioni nelle quali si è articolato l’incontro del 22 gennaio, quella che ha messo a fuoco il tema della valutazione sui tre versanti delle scuole, degli insegnanti e delle performances degli studenti, non si è mancato di evidenziare – lo ha fatto in modo molto diretto Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Giovanni Agnelli (FGA) – che la legge 107 complica una situazione già difficile a causa dei ritardi con i quali avanzano in Italia la cultura e gli strumenti della valutazione a tutti i livelli.

Un ulteriore problema è provocato, a suo avviso, dalla scelta della ‘Buona Scuola’ di aggiungere alla valutazione delle scuole (prevista dal DPR 80) e alla valutazione dei DS (prevista dal D.lgs. 165/2001 e ripresa dalla 107) la valutazione dei singoli docenti, attraverso il bonus annualmente assegnato dai dirigenti scolastici sulla base dei criteri del Comitato di valutazione interno alla scuola. “È stata così creata una sovrapposizione fra sistema nazionale di valutazione (SNV) e legge 107”, ha detto il direttore della FGA, “dalla quale possono scaturire incoerenze, paradossi e un disallineamento degli incentivi che non garantisce che tutti i soggetti coinvolti abbiano obiettivi di miglioramento comuni e ciascuno risponda solo di ciò su cui può esercitare influenza diretta”.

Se le diverse azioni valutative non vengono coordinate e finalizzate può anche accadere che l’obiettivo più importante, quello del miglioramento dei risultati conseguiti dagli studenti, venga mancato: è già accaduto, ha fatto notare Gavosto, con la sperimentazione VSQ del MIUR, che per tre anni (2011-2014) ha collaudato un modello di valutazione delle scuole poi in buona parte recepito nel Regolamento del SNV previsto dal DPR 80/2013. Malgrado premi, incentivi, visite ispettive di supporto, piani di miglioramento e quant’altro, gli studenti delle scuole VSQ non hanno ottenuto risultati superiori a quelli conseguiti dai loro colleghi delle scuole utilizzate come campione di controllo.