Gilda: recupero dei debiti formativi, organici a rischio

Il recupero dei debiti formativi, previsto tra la fine di agosto e gli inizi di settembre, rischia di far saltare l’organico di diritto.
A dare l’allarme è la Gilda degli Insegnanti, che in un lungo e articolato documento ha analizzato le novità introdotte dalle nuove norme emanate dal Ministero della pubblica istruzione, per fare fronte all’emergenza costituita dalla lacune che molti studenti si trascinano di anno in anno fino agli esami di maturità.

Secondo la Gilda, uno dei punti critici della nuova disciplina è costituito proprio dal fatto che il termine ultimo per il recupero dei debiti è stato fissato entro l’inizio delle lezioni dell’anno successivo. E non entro il mese di giugno. Lo slittamento alla fine dell’estate della valutazione conclusiva potrebbe determinare, infatti, forti scostamenti tra l’organico di diritto e l’organico di fatto. Specie se dovesse risultare alto il numero degli alunni non ammessi alla classe successiva dopo l’ultima verifica.

Negativo anche il giudizio sul metodo seguito dall’amministrazione per individuare i compensi che, secondo la Gilda, non possono essere fissati per decreto, ma vanno discussi al tavolo negoziale.

Un giudizio pienamente favorevole, invece, è stato espresso sul fatto che l’amministrazione ha riconosciuto “che esistono debiti scolastici attribuibili esclusivamente a carenze soggettive di studio e non a difficoltà oggettive di apprendimento“. Sottolineando, inoltre, che “la valutazione è orientata ad una responsabilizzazione dello studente“.