Gestione casi Covid a scuola, per la provincia autonoma di Trento cambiano le regole: alle superiori in DaD dal quarto caso positivo

La nuova ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti è stata illustrata in conferenza stampa: alle superiori scatta la Dad con il quarto positivo in classe. Le scuole possono agire in autonomia sulle sospensioni delle attività in presenza. Oggi, 19 gennaio, la firma del provvedimento.

Cambiano dunque le regole del protocollo applicato dalla scuola trentina in materia di sicurezza e contrasto alla pandemia da Covid. Per le sole scuole secondarie di secondo grado, così prevede la nuova ordinanza, la didattica a distanza per l’intera classe scatta con il quarto positivo, mentre fino al terzo restano le lezioni in presenza per i vaccinati e i guariti. Negli altri ordini di istruzione, dagli asili nido alle secondarie di primo grado, rimane il requisito dei due casi per la sospensione dell’attività in presenza ed eventuale quarantena dei contatti. Ulteriore novità, il periodo di sospensione del servizio in presenza per la classe (la quarantena) passa da 14 a 10 giorni.

L’ordinanza prevede inoltre che, per velocizzare le procedure, alle scuole vengano fornite indicazioni operative adeguate per poter procedere in autonomia alla sospensione delle attività, sulla base delle comunicazioni da parte di Apss riguardo ai casi positivi. Adeguata comunicazione verrà garantita alle famiglie. “La nuova ordinanza – così Fugatti – è il frutto dell’analisi dei criteri nazionali e dei criteri applicati dal Trentino, un esame che ci eravamo impegnati a fare con la riapertura delle scuole dalla pausa natalizia. Con il provvedimento abbiamo voluto fare una sintesi tra le due disposizioni”.

Per le scuola superiori dunque la norma contenuta nell’ordinanza si discosta da quella nazionale. “In estrema sintesi – afferma Fugatti – permettiamo alla classe di restare in presenza con un contagio in più, che è un vantaggio. Sfruttiamo gli spazi di autonomia all’interno di questi criteri, valorizzando le regole trentine che puntano a promuovere la scuola in presenza, naturalmente nel rispetto delle norme sanitarie per tutelare la salute e contrastare la pandemia”.

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