
Genova, chiusura delle scuole il sabato? No, grazie
Contestata la decisione della Provincia di chiudere gli istituti per risparmiare
L’Amministrazione provinciale di Genova ha deciso di chiudere gli istituti scolastici di sabato per risparmiare sulle spese di riscaldamento e illuminazione, ma genitori, docenti e studenti non ci stanno e hanno deciso di impugnare la delibera davanti al Tar.
La delibera contestata del giugno scorso ha stabilito che le scuole superiori ospitate in edifici della Provincia “restino chiuse il sabato per poter risparmiare sul riscaldamento e altre utenze”.
L’intento dei ricorrenti è quello di “vedere ristabilito il rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, del diritto allo studio e della libertà di insegnamento”.
In effetti la competenza sugli orari e sull’organizzazione scolastica è della scuola, secondo le prerogative dell’autonomia (DPR 275/1999).
“Non si tratta – sostengono i ricorrenti – di essere ideologicamente contrari alla settimana corta a scuola ma di respingere un provvedimento che è stato deliberato senza alcuna condivisione formale con la comunità scolastica e senza alcun riguardo per le pesanti conseguenze sulla qualità della didattica e dell’apprendimento e sui tempi di studio e di vita degli studenti”.
“A cambiare – continuano – sono solo le ore, compresse fino a sette per mattinata, e con l’accorgimento di accorciarle a 50 minuti per scongiurare il collasso collettivo di studenti e docenti”.
I genitori organizzati nel COGEDE, i docenti e gli studenti riferiscono che il ricorso verrà a costare circa 4.000 euro e per questo hanno lanciato “una sottoscrizione online http:scuoleapertealsabato.blogspot.it, per raccogliere, entro il 21 settembre, un contributo minimo di 10 euro (consigliato di 20) da chi si sente danneggiato dagli effetti della delibera e da tutti coloro che ancora pensano che l’istruzione sia una cosa seria sulla quale non si può e non si deve risparmiare”
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