Gelmini: ”Vogliamo premiare la qualità nell’università”

Il ministro dell’Università, dell’istruzione e della ricerca, Mariastella Gelmini, dopo l’approvazione del “pacchetto università” da parte del Consiglio dei Ministri, ha spiegato che l’intenzione dell’esecutivo è quella di vincolare almeno un quarto dei fondi pubblici erogati agli atenei alle valutazioni di qualità: “Con il decreto 180 che poi è diventato la legge 1 del 2009, per la prima volta si è deciso di stanziare una quota del fondo di finanziamento ordinario, pari al 7%, sulla base dei risultati raggiunti dagli atenei. Questo 7% equivale a circa 525 milioni di euro. Oggi distribuiamo queste risorse con un decreto. Il nostro intendimento è aumentare questa quota, vorremmo arrivare fino al 25-30% delle risorse, date sulla base della qualità“.

Oggi – ha proseguito il ministro – distribuiamo questi 525 milioni sulla base di criteri che noi ereditiamo da un lavoro fatto anche dai precedenti governi e che sono elaborati dal Civr (ente che valutava la ricerca, ndr) e dal Cnvsu (ente che valutava le università, ndr), oggi accorpati nella nuova agenzia. E’ un primo passo. A parole siamo tutti d’accordo – ha affermato – su una valutazione puntuale prima di distribuire le risorse, è giusto oggi confrontarci con la concretizzazione di questo principio“.

Il ministro ha anche chiarito che nella ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario e del fondo premiale del 7% agli atenei più virtuosi “non c’è un intento punitivo, ma la volontà di spronare tutti a dare il meglio, a non accontentarci di un sistema universitario che ha luci e ombre“. Il ministro ha concluso che questo principio premiale per la scuola e l’università costituiscono un modo per rispondere alla crisi.