Gelmini: sulle riforme "l’opposizione difende i piccoli interessi di piccole corporazioni"

All’indomani del discorso del presidente della Repubblica (si veda l’articolo Napolitano: tagli invitabili, serve concordia. Ma ripartono le polemiche), Giorgio Napolitano, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico, che a molti commentatori è suonato come un invito al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini a proseguire nel percorso di riforme, l’inquilino di viale Trastevere ha rilasciato un’intervista a “Il Giornale”, dichiarando che le parole del Capo dello Stato, sono state “di grande buon senso“, parole nelle quali tutti, maggioranza ed opposizione, possono facilmente riconoscersi.

Il ministro ha però spiegato di non voler “strumentalizzare le parole del presidente“, ma che del discorso le “è piaciuto l’invito ad un confronto sul tema della scuola (…) non (…) viziato da eccessive polemiche”.

Circa la discussione attualmente alla Camera sul decreto legge 137 che reintroduce il voto in condotta e il maestro unico alla scuola primaria, il ministro si è augurato “un ampio confronto parlamentare su un tema tanto complesso“, ma ha pure lamentato l’apparente volontà dell’opposizione “soltanto di fare ostruzionismo“.

La Gelmini ha confidato ancora di riuscire ad evitare di dover chiedere la fiducia per l’approvazione del decreto, e ha sfidato il leader l’opposizione a non difendere “i piccoli interessi di piccole corporazioni invece che gli interessi basilari dei docenti, delle famiglie e degli studenti“: “Noi lavoriamo per migliorare la scuola. A Veltroni le cose stanno bene così come sono? Come si può voler mantenere questo stato delle cose? La nostra scuola sta vivendo un momento delicatissimo. I livelli di dispersione scolastica sono ancora molto alti e i casi di bullismo in aumento. Sono patologie che dobbiamo affrontare con rapidità“.

Da ultimo, il ministro ha auspicato che il Pd non si accodi alla Cgil nell’invocare la piazza, “perché sarebbe davvero un errore“.