
Gelmini sfida i sindacati: conterete di meno…
Una Gelmini ingentilita nei tratti dalla recente maternità, secondo quanto riferisce Marzio Mian, che l’ha intervistata per “Io donna”, il supplemento settimanale del Corriere della Sera, ma estremamente determinata e desiderosa di riprendere l’iniziativa a tutto campo. Dalla parità, sulla quale appare cauta (“mia figlia andrà in una buona scuola, pubblica o paritaria non importa“) ai dirigenti scolastici (“spesso poco attenti agli sprechi“), dal voto in condotta (“anche gli insegnanti di sinistra l’hanno utilizzato volentieri contro il bullismo e per ottenere ordine in classe“) ai concorsi regionali (“se un insegnante di Palermo vorrà lavorare in Lombardia potrà farlo, a patto di garantire almeno due anni di residenza“) per finire con i sindacati, ai quali riserva una stoccata (“il sindacato sarà destinato ad avere un ruolo sempre meno dominante“).
Il ministro parla dei sindacati (anzi del “sindacato”, come se fosse un soggetto unitario) a conclusione di una esplicita presa di posizione in favore della chiamata diretta dei docenti da parte delle scuole: “Gli insegnanti saranno reclutati su chiamata diretta da parte delle scuole in base al merito: chi fa bene guadagna di più, chi sbaglia paga. Ognuno è artefice del proprio destino“. Come a far capire che questa volta non ci saranno passi indietro, come accadde con la riforma Moratti, quando i sindacati ottennero di disapplicare per via contrattuale le norme di legge sul tutor e sulla mobilità dei docenti.
Con l’occasione Mariastella Gelmini non manca di rendere omaggio a due suoi illustri predecessori: Giovanni Gentile (“E’ stato un ministro insuperato, il più grande“) e Luigi Berlinguer, di cui loda il coraggio in tema di valutazione dei docenti (“Peccato che la sua riforma meritocratica sia stata affossata dalla sinistra“).
L’attacco del ministro al sindacato non poteva restare senza risposta. E infatti al ministro ha immediatamente replicato il segretario della Cisl scuola Francesco Scrima, che l’ha invitata a preoccuparsi non del “presunto strapotere” dei sindacati ma di quello del ministro dell’Economia, “onorando gli impegni, da tempo annunciati, per quanto riguarda le assunzioni del personale docente ed ATA“.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via