
Francia, la scuola è il nuovo fronte della contestazione a Hollande

Dopo la rivolta fiscale, in Francia ci aspetta una rivolta della scuola? Mentre una cinquantina di sindaci di destra, ritenendola inapplicabile, chiama infatti a boicottare la riforma dell’orario scolastico, a partire dall’autunno 2014, il governo deve affrontare una serie di manifestazioni dal 12 al 20 novembre e degli scioperi del personale che interesseranno le scuole di Parigi tutta questa difficile settimana, approfondisce nell’edizione odierna il quotidiano della sera “Le Monde”.
I dossier che si accumulano sono così tanti, dalla contestazione della settimana di quattro giorni e mezzo alla richiesta di migliori condizioni di lavoro, da costringere il ministro dell’Istruzione, Vincent Peillon (Partito socialista), a correre il rischio di aprire il cantiere sensibile del mestiere di insegnante. L’ampiezza della mobilitazione appare tuttavia incerta, dal momento che i sindacati e le associazioni dei genitori appaiono molto divise. In ogni caso il malcontento sarà ben visibile nella capitale.
L’immagine del ministro Peillon appare appannata, benché il budget gli sia stato garantito ed i 60 mila posti di lavoro promessi dal capo dello Stato, Francois Hollande, siano programmati. La sua decisione di presentarsi alle elezioni europee del prossimo maggio suscita delle perplessità in seno al Ps.
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