Francia: la scuola ha spazio nel dibattito preelettorale

Scontro frontale tra l’attuale ministro dell’istruzione francese Luc Chatel e il suo predecessore Jack Lang sulla proposta, avanzata pochi giorni fa dal candidato socialista alle elezioni presidenziali François Hollande, di ripristinare 60.000 posti di insegnante nelle scuole pubbliche francesi nell’arco dei prossimi cinque anni.

La destra aveva accusato Hollande di avere ipocritamente avanzato quella proposta pur essendo consapevole della sua impraticabilità. Lang ne aveva invece sostenuto la fattibilità lanciando a sua volta a Chatel accuse di “incompetenza” e di “disonestà intellettuale”. La risposta del ministro in carica è altrettanto dura: “E’ noto a tutti che Jack Lang non ha mai saputo fare bene i conti quando era ministro dell’educazione, e ora abbiamo la conferma definitiva che non è proprio tagliato per i calcoli”.

In un intervento pubblicato su Le Monde di giovedì scorso Lang è tornato alla carica con una diversa argomentazione: “Al di là delle cifre ci sono due diverse visioni della società che si confrontano. Per la destra la scuola è un fardello, un peso. Per la sinistra, un’opportunità”.

Per Lang la destra si è resa responsabile di un “saccheggio quantitativo” avendo soppresso 150.000 posti in dieci anni (di cui 77.000 dal 2007), ma anche di un “saccheggio qualitativo” avendo “moltiplicato le classi sovraffollate, massacrato la formazione degli insegnanti, provocato la recrudescenza delle violenze e aumentato la dispersione scolastica”.

François Hollande aveva quantificato in 500 milioni di euro all’anno la spesa necessaria per assumere 60.000 nuovi insegnanti entro il 2017: 2,5 miliardi in tutto, recuperabili attraverso l’aumento dell’IVA e la lotta all’evasione fiscale, ma Chatel e il ministro delle finanze Valérie Pécresse avevano obiettato che nei prossimi anni già si prevedono maggiori spese per 7,5 miliardi, e che quindi non c’è alcuna possibilità di assumere nuovi insegnanti.

Il prossimo 8 novembre l’UMP, il partito di Sarkozy, organizza una convenzione nazionale sul tema “Dal sapere per tutti al successo di ciascuno”. Si sosterrà che la parola d’ordine della sinistra – la scuola come opportunità – è una formula vuota, e che in concreto “la sinistra non ha niente da proporre in materia di educazione”. Insomma, tutto il mondo è paese…