Folena: attingere al ‘tesoretto’

In un articolo pubblicato sul “Sole-24 ore“, il presidente della commissione cultura e istruzione della Camera Pietro Folena (PRC) scrive che tra le “centinaia di e-mail, fax e telefonate” che riceve giornalmente stanno aumentando negli ultimi tempi quelle inviate dai dirigenti scolastici, che “si lamentano perché non hanno i soldi per far funzionare le scuole, a partire dal dramma di dover coprire le supplenze“.
Folena critica esplicitamente, a questo proposito, il recente decreto sulle liberalizzazioni, “che ha introdotto una norma (che siamo riusciti a tamponare, ma non a eliminare) che rischia persino, con un meccanismo perverso, di sottrarre soldi alle scuole pubbliche“. Soldi che invece occorre rapidamente recuperare, “ad esempio usando un bel po’ del tesoretto“.
A questo punto Folena, dopo aver premesso di non voler polemizzare con il ministro Fioroni e il sottosegretario Bastico, chiama in causa direttamente il presidente del Consiglio, ricordandogli che la scuola è “il secondo dei 12 punti irrinunciabili” da lui stesso individuati come base per l’azione del suo governo. “So che il presidente Prodi pensa che la civiltà di un Paese si misura dalla qualità della sua istruzione“, conclude il presidente della commissione cultura, “ma i soldi sono troppo pochi. Presidente, usi le maggiori entrate fiscali anche per la scuola, per pagare le supplenze, per comprare i gessi, per avere una scuola che funzioni. Ne va del futuro del Paese“.
Chissà come saranno fischiate le orecchie al ministro Padoa Schioppa, sempre più affannato custode del “tesoretto“.