Fiuggi e dintorni: il liceo tecnologico in mezzo al guado

Il seminario di Fiuggi della scorsa settimana era stato promosso dal Ministero con l’obiettivo di approfondire il profilo dello studente in uscita dagli otto licei previsti dalla riforma Moratti. Per 5 di essi (classico, scientifico, linguistico, musicale e coreutico, delle scienze umane) la legge prevede un solo percorso, e i relativi gruppi di lavoro non hanno incontrato particolari difficoltà nell’individuare – anche sulla base dell’ampio documento predisposto dal Ministero – i rispettivi PECUP (Profilo educativo, culturale e professionale).
Difficoltà maggiori hanno incontrato i gruppi di lavoro di altri due licei (economico e artistico), che secondo la legge si dovrebbero articolare in indirizzi: per il liceo economico si è lavorato su un profilo (e quindi su un percorso formativo) sostanzialmente unico, mentre per l’artistico si sono ipotizzati, accanto al liceo, alcuni istituti ad ordinamento speciale, eredi degli istituti d’arte, al confine tra il canale liceale e quello professionale: una specie di terzo canale, che però non è previsto dalle legge.
Difficoltà e contrasti sono emersi invece, per il liceo tecnologico, tra i sostenitori di un unico percorso integralmente licealizzato e despecializzato, senza articolazioni interne (salvo il 15% consentito dall’autonomia), e i fautori – tra i quali sembra esserci Confindustria – della articolazione del liceo in 6-7 indirizzi, in continuità con l’attuale istruzione tecnica industriale. La partita è aperta, e riguarda anche gli istituti professionali: un ordine del giorno del Parlamento accettato dal Governo chiede che la maggior parte degli istituti tecnici e professionali confluisca nel “secondo canale” a gestione regionale: una prospettiva compatibile con il liceo tecnologico unico, senza indirizzi.